lunedì, dicembre 11, 2006

MONTECARLO NIGHTS

Un grigio e uggioso sabato sera avvolge Sampedenna, e l’unica presenza umana in Via Cantore è rappresentata da due loschi figuri che sembrano due spogliarellisti di bassa lega in cerca della casa della vecchia babbiona che li ha affittati: uno si presenta con capello gellato, scarpa nera, completo grigio ghiaccio, giacca allacciata “alla Lapo” (solo i primi due bottoni) cravatta a pois annodata come Sandokan annodava le sue liane; l’altro risponde con scarpe di legno, completo nero, camicia nera con rigo azzurro e cravatta argentata, un abbinamento conosciuto come “mafioso russo colluso col KGB e contrabbandiere di Polonio”.



I due orridi personaggi si dirigono verso “chez Bugatto”, dove vengono subito accolti da una festa paesana con CREMA DI LIMONCELLO ad inaccettabile gradazione alcolica, fatta in casa da Mamma Bugatto, che scorre a fiumi: il siculo e Babbo Bugatto, subito ubriachi, si scambiano reciproche sdolcinatezze (“Le auguro un sereno Natale” – “L’importante è affrontare la vita con il sorriso”) la Laura (che sfoggia prepotente vestito nero scippato ad una amica, che le crista dietro perché glielo sforma sul davanti) ci trascina via dalla festa di paese, e si arriva a Montano Square.

Si aggiungono alla comitiva Cri, che fanculizza il dress code del casino affiancando a giacca e cravatta degli arrogantissimi jeans, mentre il Gigo sfoggia sguardo ruvido alla Jack Palance, completo scuro, camicia chiara, cravatta scura e un paltò d’altri tempi: praticamente è Moriarty, il cattivo di Sherlock Holmes; mentre attendeva il nostro arrivo, ha dovuto dividere il marciapiede di Montano Square con un gruppetto di giovani virgulti che Giò definisce, nel suo arcaico idioma, “sti MEUSI di minchia”, ossia dei caffuzzi di bassa lega che svernano in piazza ascoltando le canzoni dello scudetto del Doria, e quindi provocando in Moriarty istinti omicidi purissimi, e una gran voglia di “entrargli in scivolata sull’autoradio”.
Sono le 21.45, siamo già brutti da vedere, e la serata tecnicamente non è ancora iniziata.

In autostrada ecco il primo colpo di scena: nel pomeriggio, stampandole sul retro delle distinte della squadra di calcio mia e dello Squillace, ho callidamente predisposto delle drammatiche ISTRUZIONI SU COME SI GIUOCA AI GIUOCHI DI AZZARDO del Casinò: il Gigo, con voce impostata degna della pubblicità del Kinder Fetta Al Latte, nonché pronuncia dei termini francofoni che farebbe rabbrividire Leone di Lernia, inizia a snocciolare le regole di giochi definiti SCEMIN DEFFERR, KRAPS, BACCARAT (letto così come è scritto, scandendo bene la T finale e ponendo un violentissimo accento sdrucciolo sulla prima A), e molti altri.
Suscita particolare ilarità la spiegazione del “craps”, i dadi, di cui non capiamo assolutamente i punteggi e il sistema di puntate, ma che ci allieta il viaggio grazie al fatto che “l’arbitro” è rappresentato da un personaggio detto STICKMAN, “l’uomo con la verga”.

Mentre il Gigo prende un attimo fiato per dare riposo alla sua impostatissima voce, dalle retrovie Cri lancia l’anatema: “ragazzi, io vi vorrei far notare che stiamo andando a giocare al Casinò di MonteCarlo LEGGENDO LE ISTRUZIONI: siamo fottuti”.
Il Gigo però non accetta di partire già sconfitto, e rilancia: “non solo abbiamo le istruzioni, ma io ME LE PORTERO’ DENTRO, e ad un certo punto le tirerò fuori chiedendo al croupier di spiegarmele”… l’ilarità dilaga immediatamente, e il viaggio rischia di finire prematuramente giù da un viadotto perché le lacrime mi offuscano la vista per molti minuti.

Dopo un’oretta di viaggio un familiare aroma di sterco si diffonde nell’abitacolo: le solite malelingue di paese indicano Giò come il colpevole, ma risolviamo il tutto con un diplomatico “ma no, viene da fuori”. Pausa caffe’ (barba e bidè) + rustichella all’autogrill, dove ci accoglie una povera donna sull’orlo di una crisi di nervi, che bestemmia contro i suoi colleghi che l’hanno lasciata sola: il siculo le distende i nervi chiedendole “un caffe’ corretto”, al che lei lo guarda con istinto omicida e risponde “qui noi non facciamo correzioni”, e si rischia subito la tragedia; mangiamo le nostre piadine lascivamente appoggiati ai tavolini, e quando qualcuno suggerisce di comprare un pornaccio la gente ci guarda come se fossimo quattro imprenditori che vanno a fare turismo sessuale (e, se non ci fosse la Lauretta a rappresentare le nostre coscienze, rischieremmo di fare quella fine sul serio).

Durante la seconda parte del viaggio la tensione è già altissima, si cercano tutti gli espedienti per esorcizzare la sfiga, parlando di amuleti, numeri fortunati, corsi e ricorsi storici.

Ad Arma di Taggia scatta il patto suicida: SE VINCIAMO PESANTE, ANDIAMO TUTTI A PUTTANE!!!!!!
L’entusiasmometro si impenna, ma non appena si placano i barriti dei presenti, si ode la voce della Lauretta, che pone un inquietante quesito: “ok, voi andate pure a puttane. Ma io?”.

A questo punto le risposte possibili sono tre:
a) andiamo a puttane noi quattro, e lei niente.
E’ una soluzione inaccettabile, perché il patto suicida esorcizza la zebbia solo se ci stiamo tutti e cinque: se qualcuno si tira fuori interrompe il fluido magico e l’esorcismo non funge.
b) noi andiamo a puttane, lei si piglia un gigolò.
Altrettanto inaccettabile, perché non faremmo mai una cosa del genere al buon Fabio.
Non rimane che la soluzione c), che viene adottata a maggioranza bulgara: se vinciamo pesante, andiamo tutti a puttane COMPRESA LA LAURA, perché notoriamente, in base a regole millenarie della convivenza civile, il lesbo non vale come tradimento, così a Fabio dà un po’ meno fastidio (anzi, maniman si precipita da Bressanone per partecipare all’evento).

Tra ameni discorsi e scandalose cazzate la strada scorre via agile, e attorno alle 23.30 superiamo il confine: si incendia immediatamente l’odio anti-francese, e il breve tratto dal confine a MonteCarlo viene speso lasciandoci andare al più becero razzismo verso i cugini.
Entriamo in città, siamo carichi al punto giusto e perfettamente in clima-partita… o almeno sembra. Nel momento in cui imbrocco una svolta come tante, ai nostri piedi si spalanca il viale che porta al Casinò, illuminato in modo sfarzoso e spocchioso come solo il Casinò di Montecarlo può essere, e tutta la nostra baldanza si ammoscia miseramente: cala il gelo, e nel silenzio tombale si sentono solo due parole, tremebonde, che provengono dal Gigo: “andiamo via”.


Il momento di sconforto dura poco, ci infiliamo nel parcheggio sotterraneo con commenti tipo “è merdazza”, “mi sto cagando addosso, ma non è per il caffè”, “mamma, se non vedi in giro l’atto di proprietà della casa stai tranquilla, l’ho preso io”.
Emergiamo nella piazzetta del casinò e spendiamo una ventina di minuti tra foto alla piazza, alle fontane, ai giochi di luce, agli scandalosi macchinoni parcheggiati in doppia fila (tra cui una Pagani Zonda che pensavo esistesse solo in Gran Turismo); ci decidiamo alla fine ad entrare nel casinò, e qui inizia il dramma.

Le indicazioni che mi erano state date erano chiare: “ci sono due casinò, uno sopra e uno sotto: quello sopra è off-limits per molti motivi, mi raccomando andate in quello sotto se no siete fottuti”: il problema è che nella piazza c’è un casinò solo, e nessun “sotto”: dopo qualche minuto di indecisione prendiamo il coraggio a due mani, ci convinciamo che prima si entra e poi ci saranno delle scale che portano “sotto”, e quindi varchiamo la fatale soglia.

La coda alla biglietteria ci permette di notare alcuni personaggi di un certo livello, e il momento migliore è rappresentato da una coppia che si lascia andare a gesti scaramantici che comportano il mastrussamento di organi genitali FEMMINILI che lascio alla vostra immaginazione.
Porgiamo i nostri documenti d’identità, paghiamo i dieci neuro d’ingresso e ritiriamo il biglietto nominativo: il salone si apre di fronte a noi, sfarzosissimo, ma scale che scendono non se ne vedono, e prima di entrare abbiamo bisogno di una ulteriore conferma: Giò si avvicina ad una valletta e, con un francese degno di miglior causa, le chiede delucidazioni su questa storia dei due casinò; la giovane, guardandoci con lo sguardo da patrizio che guarda il servo della gleba, spiega che il secondo casinò è “sotto” nel senso che è “più avanti lungo la strada”.

Scoppia un’immotivata ilarità per il fatto di aver speso 10 Euro per entrare nel casinò sbagliato, ma ormai abbiamo cacciato il grano e quindi ci facciamo un giretto turistico nel mondo dell’opulenza e dello sfoggio inutile di ricchezza.
La moquette del salone arriva a metà polpaccio, tutto è vellutato e attutito e pregio, e il livello dello sfarzo si potrebbe definire da “doppio calcio in bocca con scarponi da sci alla miseria”, perché l’espressione “schiaffo alla miseria” non è abbastanza significativa.
La gente opulenteggia a destra e a sinistra, i tavoli hanno dei minimi di puntata nell’ordine delle centinaia di neuro, gli avventori spaziano dalla coppia di anziani vestita in modo elegante, alle TRUOIONE scandalose inguainate in pochi centimetri di domopak, ai gruppi di gggggiovani che spendono e spandono amabilmente, ai ricconi stranieri con sigarozzo d’ordinanza grosso come il braccio di un bambino africano.

Al primo tavolo cui ci avviciniamo, la scena è questa: alcuni italiani stanno giocando a dadi, composti da alcuni nerds trentenni con completi scuri e foulards colorati ed uno sguaiatissimo puttanone da sbarco in lungo nero: la bottanazza sta tirando i dadi, quando ad un certo punto, dall’altra parte del tavolo, un americano sigarato attira l’attenzione del mitico STICKMAN, dichiara “HARD TEN” (cioè puntata secca sul fatto che a quel tiro esca 10) e lancia sul tappeto verde, ma che dico lancia, SCAGLIA una fiche come se fosse una pietra, dal modico valore di 500 Euro.
Il mignottone lancia i dadi… DOPPIO 5!!!!
L’americano vince in scioltezza mi pare dodici o tredici volte la posta (il calcolo fatelo voi che a me viene da ridere), e non è che esulti, batta le mani, bestemmi o comunque esprima gioia: si limita ad un mezzo ghigno, aspira un ettaro di piantagione cubana essicata, e dicendo “BRAVO, BRAVO” alla bagascia lancia due fiches di mancia (sempre di quel valore là) a lei e una all’uomo cno la verga; uno dei nerd si appoggia alla vacca per complimentarla, ma l’americano lo cazzia subito proferendo un gutturale “NO, NO, DON’T DISTURB HER”.
A quel punto me ne vado, perché i miei primi due minuti di gioco in un casinò sono stati già troppo forti.

Mi imbatto in Cri e Giò che stanno ululando come Wolverine dopo aver visto una di quelle ragazze vestite in modo fine che sarebbero in grado di sbrinare un frigo a dieci metri di distanza, osserviamo con curiosità il bancomat con su scritto “RITIRATEVI”, ci riteniamo soddisfatti di questo bagno nello sfarzo e ci dirigiamo al secondo casinò.

Il “Sun Casinò” si trova più avanti lungo la discesa, proprio nella curva più famosa del mondo, la ex curva “Loews” del Gran Premio di Fomula 1 (per intenderci, il tornantino lentissimo che chiunque avrà visto in tivvù almeno una volta nella propria vita): rispetto al casinò principale è più grande, più informale, più affollato, più caotico e soprattutto molto più TRASH.
Ci sono tavoli in cui la giocata minima è da due neuro, ma ci sono anche tavoli da blackjack con rilancio minimo a 500 neuro (che rimane vuoto tutta la sera) e 200 neuro (in cui invece un vecchio pelato gioca per varie ore).
Facciamo un giretto per farci un’idea del campo di battaglia, beviamo uno scherzo al bar (gin tonic 10 euro, Macallan 12 anni 11 euro), cambiamo i primi 50 euro e ci buttiamo nella mischia.
Da qui in poi i ricordi si fanno frammentari e farraginosi, seguire un filo logico si fa arduo: ognuno affronta l’avventura a modo suo, a volte da solo, a volte in coppia, a volte tutti e quattro, ci si ritrova solo di tanto in tanto per confrontare i rispettivi risultati.

- La prima giocata fa subito capire dove tirerà il vento: il siculo si avvicina ad una roulette, vede che il termine per le puntate sta per scadere, si protende al di sopra della folla e con la punta delle dita mette una fiche A CASO sul numero più lontano su cui riesce ad arrivare: la roulette si ferma, io sto allungando il collo per capire dove si è fermata la palletta, e con soave innocenza gli chiedo “che numero è uscito?”: mi giro verso di lui e lo vedo pezzato e congelato in un ghigno tipo joker, e mi risponde con voce innaturale:
“IL MIOOOOOO!!!!!”. 36 volte la posta, e via andare; successivamente il ragazzo ripeterà lo scherzo, questa volta giocando non a caso ma sulla sua data di nascita, riuscendo quindi a mettere da parte un bel gruzzolo.
- Nei primi minuti di gioco la Laura gioca solo le fiches del siculo, e vince. Quando poi si deciderà a giocare le sue, non vincerà più una minchia.
- Il Gigo gioca all’italiana, circospetto catenaccio e improvvisi contropiede, ma i risultati tardano ad arrivare e si rischia di non mangiare il panettone. Addio puttane.
- Cri parte fortissimo e vince parecchio nelle primissime mani, poi lo perdo di vista per un po’ e quando lo ritrovo ha perso quasi tutto, ma all’ultima mano azzecca la puntata della vita, e barrendo un poco sobrio ma genuino “SIIIIIIIII!!!! SIIIIIIIIIII!!!!! SIIIIIIIII!!!!” si porta a casa un solido gruzzoletto di 250 neuro.
- Io punto sempre sullo stesso carrè (quattro numeri vicini) in tutte le roulette, vinco 4 volte e mi metto da parte qualche soldo. a questo punto, assieme a Giò, ci dirigiamo al banale, ma divertentissimo, “casino war”, che sarebbe “carta più alta vince” contro il croupier. Ad un certo punto si aggrega anche il Gigo, e unendo le forze ci portiamo a casa qualche soldino.
- In un intermezzo DRESH, mentre io e Giò ci dirigiamo al bar per un rifornimento, due puttanoni da battaglia ci scrutano dal loro trespolo: stanno per saltarci alla gola, ma all’improvviso vedono arrivare due trentenni chiaramente più opulenti di noi, e abbordano loro. Meno male, perché sarebbe finita in tragedia.
- Tra un tavolo e l’altro Giò butta già cinque cocktail, e quando si sente fragrante al punto giusto va al tavolo del poker e abborda un orrido italiano: “scusa, mi faresti giocare solo 5 minuti?”: l’orrido gli cede il posto, e in 10-minuti-10 di poker e black jack il nostro si fuma via buona parte delle vincite precedenti (diciamo un 400 euro in scioltezza): a questo punto si rasserena, mette da parte i 250 euro netti guadagnati nel frattempo, e decide saggiamente di starsene così.

- Verso la fine della serata vivo una esperienza forte: bullandomi del gruzzolo di circa 180 euro racimolato (oltre ai 50 iniziali) prendo posto fisso al tavolo del casino war e inizio a giocare per un bel po’: i risultati sono interlocutori, vinco e perdo più o meno le stesse cifre, finché ad un certo punto mi dico “dai, in questa mano qua alziamo la posta, e se va male è l’ultima”, piazzando lì 40 euro secchi. Esce il 3 (cioè la seconda peggior carta dopo il due), e mi dico “ecco hai visto, hai fatto l’arrogante e sei stato punito, è il segnale che te ne devi andare e tornare alle roulette, che si vince meno ma sono più tranquille”. Sono placido e tranquillo in questi ragionamenti quando vedo che ANCHE AL CROUPIER esce il 3.
A questo punto penso “dai, questo è un segnale, E’ LA MIA SERATA: mi piglio in culo il secondo punteggio più basso, la carta peggiore pescata in serata, e al croupier viene lo stesso punto!!! dai che andiamo alla grande!!!”.
Si va alla “bataille des cards”, vale a dire lo spareggio, ma per giocarlo bisogna raddoppiare la posta: alle mie spalle Giò, che seguiva da spettatore, mi fa “dai che entro anche io in questa mano, ce lo metto io il raddoppio”, ma io declino l’invito, perché ormai sono scavato in un blocco a grandezza naturale di arroganza e supponenza, e raddoppio in scioltezza.
Esce la mia carta supplementare…
DIECI!!! E ANDIAMO!!! VAFFANCULO CRUPIE’ DI STOCAZ… Jack per lui.

Nonostante quei dodici, tredici litri di adrenalina che mi scorrono in corpo, mantengo il sangue freddo, non faccio nemmeno un gemito ed evito di divorare il tavolo con croupier, fiches e tutto il resto; il francese al mio fianco mi batte una comprensiva pacca sulla spalla (e io rimugino di strappargli comprensivamente il braccio), mentre dietro di me Giò prorompe in una orrenda blasfemia che echeggia in tutta la sala, talmente poderosa che nello stesso istante a San Pietro il Pastore Tedesco si sveglia sudato e con i capelli spettinati.

E’ l’inizio della fine: da lì in poi non mi entra più NIENTE, a nessun gioco, e dall’essere sopra di 180 Euro mi ritrovo, fast forward una quindicina di minuti dopo, con l’avere un’ultima fiche da 25 euro in mano, all’ultima roulette, mentre gli altri hanno già finito di giocare: allora piazzo la fiche sul mio carrè fortunato, guardo il Gigo e gli dico “senti, è l’ultima giocata, dimmelo tu se ho vinto che io me ne vado”. Mi allontano dal tavolo e mi metto a parlare con gli altri tre in mezzo alla sala, ad un certo punto il Gigo si gira e mi dice soltanto: “è finita”.

E’ un momento commovente, e scandisce nel modo migliore un ideale triplice fischio. Sono ormai le tre passate, i due fortunelli ritirano il malloppo (uno in stato di ubriachezza sintomatica, l’altro paonazzo e a rischio infarto dopo la trionfale giocata finale), la Lauretta nonostante i risultati interlocutori saltella e ride, inebetita dalla gioia, io e il Gigo (che chiudiamo tristemente la classifica con un rosso rispettivamente di 150 e una ottantina di Euro) ci abbracciamo e esprimiamo al Padre nostro che sta nei cieli tutta la nostra stima e riconoscenza.

La serata è stata trionfale in ogni caso, e se pure io che ho perso più di tutti esco dal luogo di perdizione col sorriso sulle labbra, vuol dire che è stato un grande successo.
Ci avviamo verso la macchina rimembrando i momenti più eroici della nottata, i due vincitori prima millantano di offrire cene, poi si limitano a spartirsi le spese di viaggio; al rientro il clima è ovviamente più raccolto e misurato, la Lau rompe i coglioni perché i camion le fanno paura ma poi perde i sensi, l’ultima ora di viaggio scorre amena mentre io, Giò e il Gigo discorriamo amabilmente di Sparta, Leonida, la battaglia delle Termopili e le sue ripercussioni sullo sviluppo della civilità occidentale, Epaminonda, Pelopida e il Battaglione Sacro con i seicento froci.

Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia…

13 Comments:

At 12:04 AM, dicembre 12, 2006, Blogger FletcherLynd said...

io in realtà dopo il whisky alla goccia secco all'inizio e poi l'adrenalina delle prime vincite ho auvto gli occhi della tigre per tutta la serata, ed è già tanta grazia che abbia capito cosa è successo A ME... quindi aspetto con ansia che la Lau (e gli altri tre sventurati) integrino il resoconto con le loro esperienze personali.

 
At 12:46 AM, dicembre 12, 2006, Blogger FletcherLynd said...

PS: il gioco del Natale 2005 è individuare chi tra me e Giò fosse quello con la cravatta allacciata da Sandokan e quello col completo da spacciatore di Polonio.

PPS: anche se non avete mai scritto niente sul blog, anche se non avete mai letto sto blog, anche se siete finiti qui per caso, PRETENDO un vostro commento perché lo sforzo editoriale lo merita.

daghe drentu!!!

 
At 9:26 AM, dicembre 12, 2006, Blogger Sdeee said...

Il Natale è del 2006..e soprattutto TU eri vestito da portatore sano di Polonio e il Sicigliano Giò (che bello, sembra il nome di un cartone animato "Il Sicigliano Giò)..aveva la cravatta allacciata da Sandokan, o almeno così l'ho sognata dall'inizio..

 
At 10:17 AM, dicembre 12, 2006, Blogger Giovanni said...

Cronaca accurata e quasi commovente nell'ingenua tragicità dei 5 figuri implicati…I Gigo’s 5 ...solo alcune precisazioni di carattere personal-linguistico-ilgobbonnceraoselèscordato:

1) I giovani virgulti in piazza montano hanno avuto l'onore dell'intero pacchetto di sinonimi siculi di "cafuzzo" in particolare il mio fastidio visivo era rivolto verso una 12-13enne eccessivamente platinata,stivalata,stuccata e davvero eccessivamente avvolta in un bomber rosa shocking...definita in ordine di sdegno:"Zaurda..Zimmara..Lofia..e Meusa dimmerda ca manc'o librinu sinn'attrovanu..."

2) IO vado SEMPRE fiero dei miei peti...acceso sostenitore del "tromba di culo:sanità di corpo" che da generazioni tiene la mia stirpe col vento in poppa no avei MAI negato una flatulenza.. anzi .stizzito.. nel cesso dell'autogrill ho fatto partire un siluro di una decina di secondi consecutivi (testimoniabili) con conseguenti fughe dal luogo diventato poco atto ad ospitare forma di vita organica...

3)Nota di colore all'autogrill data da alcuni allegri personaggi abbigliati con stravagante e fanciullesca ilarità (camice di raso nero ricamate sotto giubbotti di pelle di anziano cinese originale...wow...)Si segnala un Lantero in visibilio di fronte allo spettacolo umano dell'interazione fra la stressatissima "dramatis persona" (la troia x capirci) dietro il bancone e questi simpatici giullari post-litteram ..

4) Mentre si ipotizzano sconfitte e debiti nell’ordine di milllioni di talleri monegaschi propongo: al max facciamo come Pozzetto:“La Dodicesima luna dell’harem di qualche sceicco” citando il celeberrimo “ricchi, ricchissimi praticamente in mutande”……si rischia una fine alla Grace Kelly x risa incontrollate del pilota del veicolo….

5) Minuto di silenzio per la Pagani-Zonda….davvero TROPPO……e splendida scena di italiano-miliardario-ubriachissimo che molla il Ferrari AL CENTRO DELLA PIAZZA e getta con sdegno le chiavi ad un servilissimo usciere e mormora tipo: “parcheggia che mi piglio un caffè” …. SIAMO CAMPIONI DEL MONDO ANCHE DI SPOCCHIA!!!SOFFRI MALEDETTTO USCIERE FRANCO-MONEGASCO DIMMERDA….CI GUARDAVI CON SDEGNO PERCHE’ ERAVAMO A PIEDI?!?!QUASI NON CI HAI RIVOLTO LA PAROLA QUANDO TI ABBIAM CHIESTO DELLE INFO?!?!? TIE’ FOTTUTISIMO STRONZO!!!PIGLIALO QUESTO FRUTTO AMARO E INCHINATI!!!!!.

In sintesi una serata fantastica, e non lo dico perché ho vinto (2 numeri secchi alla roulette nella stessa serata…..INDECENTE)., ma perché in assoluto siamo stati INIMITABILI nello stile:

Gobbo “A New Hope” Andrianopoli: Mano in tasca, colore chiaro e gusto pulito nel bicchiere si aggira con nonchalance provando disperatamente a capire DOVE metter le fiches x giocare ai dadi dopo aver finalmente capito il complessissimo sistema di puntate ….non riuscirà mai a giocar….per l’ira sfida il fato con il “come” di 3 e…si guadagna una mia bestemmia d’altri tempi…Inimitabile e terrificante lo sguardo alla fine quando mi dice con occhi che lasciano intendere cambiali infinite: “VADO A SCAMBIARE ALTRI 20….” Fortunatamente erano già le 2 e non aveva tempo di danneggiarsi troppo….

Chris “The Rounder” Lantero: Spiazza i croupiers con l’abbigliamento sbarazzino e piazza una artigliata letale a fine serata degna del miglior Romario ai tempi d’oro. Esce dall’ameno luogo con una quarantina di centimetri abbondanti d’aria sotto le suole e, una volta in macchina, per il calo repentino di tensione,sviene (ma sia detto a suo onore,non russa) e si risparmia i deliri finali.

Laura “Too Fast Too Furious” Bugatto: Si muove sinuosa fra i tavoli e con abilità infila subito una serie di vittorie amministrando in soldi della mafia appena ricevuti in affido…restituita la vincita al magnate siculo,scarica la responsabilità e contemporaneamente la fortuna avuta fin lì…condivide con me un momento di tristezza a fine serata quando ci accorgiamo entrambi di voler fare ALMENO un giro alla slot machine ma, di non AVERE IDEA di cosa fare davanti a quei MOSTRI dove vinci con 152.456.321 combinazioni possibili in 45 colonne e 85 righe ma poi non vinci mai un cazz e soprattutto “NESSUN SUGGERIMENTO SU DOVE MINKIA SI METTONO I SOLDI X GIOCARE!!!!”

Jhonny”anche gli angeli mangiano fagioli” il Siculo: non sarei obiettivo. Cmq troooooppppppo culo, e lo si doveva capire dal peto in autogrill…. Si gonfia all’inverosimile, brucia più di metà vincita con spocchia, diventa molestissimo nei confronti di una tizia seduta ma che non gioca insultandola a voce alta e facendosi sgamare e, dulcis in fundo, chiede un “rabbocco” di vodka ad un allibito barman che probabilmente non aveva mai neppure IPOTIZZATO che qualcuno potesse chiedere qualcosa AGRATIS a Montecarlo…

Gigo “Era mio padre” Puppo : è lui il re e l’ anima della serata da lui fortissimamente voluta….Sguardo complice e sorriso sornione si muove dinoccolato pacchettando le spalle di tutti noi felice dell’evoluzione della sua creatura. Quasi impermeabile alla febbre da giuoco dilagante Condivide da buon Pater Familias gioie e dolori dei suoi “figli” è lui a dire a scatenare l’ilarità con le istruzioni iniziali e a dire al gobbo “è finita” con tutta la tristezza del mondo negli occhi…..

X adesso chiudo…dovessi ricordare altro…… nota di folklore…tornato a casa x l’adrenalina BESTIALE prendo sonno verso mezzogiorno malgrado gli antichi rimedi che avevo provato ad attuare….

 
At 11:26 AM, dicembre 12, 2006, Anonymous Anonimo said...

Notte magica,notte da vip!!Confermo tutti i fatti romanzati da frà in modo superlativo:l'adrenalina all'andata e la consapevolezza di aver messo le mutande super rinforzate x l'inevitabili sventure all'uscita dal casinò..ma ci abbiamo creduto fino alla fine!!Tra il delirio d quella povera donna all'autogrill,abbiamo fantasticato sui ruoli ke la gente ci avrebbe dato vedendoci arrivare...ho ipotizzato in realtà un gruppo di papponi in compagnia di una polacca raccattata x strada...ma sta meglio dire ke era la loro coscienza!Ho visto con i miei occhi innocenti la palpata data da quel tipo rozzo alla statua della dea bendata posta al centro del salone d'entrata..non potevo crederci..ma forse se l'avessimo fatto anke io,il gigo e fra sarebbe finita diversamente??!!Io so solo ke puntando le fiches di giovanni in modo molto incosapevole su 4 numeri di un tavolo ho vinto,mi sono allontanata con la mano sudata e tremolante(cri può confermare)e anke un po' pezzata,perchè quando si vince devi prendere e scappare..ma avida di denaro ho puntato nuovam su un altro banco e ho vinto di nuovo!e quando vinci di nuovo a montecarlo...bè...pezzi ancora di +!!In tutto questo però non mi sono accorta ke le mie mosse erano spiate..si,da un tizio o per meglio dire un GUFO MALEFICO,ke mi ha seguito e ke dopo la seconda vincita ha commentato:"Brava..ha vinto a un tavolo e anche all'altro..la sua serata fortunata eh eh"..le ultime parole famose..si perchè alla fine quando ho cambiato i soldi io,non ho +vinto una cippa lippa!!Ebbene la serata fortunata era di Giò e di Cri,ma queste cose ovviam le scopri solo vivendo!Confermo la presenza di vaccone e laide da far paura..i ragazzi erano incontenibili...non riuscivo + a trattenerli!Addirittura il siculo,incurante del gioco,gonfissimo e di un colore imbarazzante voleva andare per donne con la bava alla bocca!!Artisticamente parlando il casinò è splendido:ci sono degli affreschi spettacolari e lampadari grossi come i metri quadrati di casa mia..Ci siamo dimenticati di dire ke all'uscita abbiamo pirellato lungo tutto il xcorso del gran premio,ho le prove filmate col mio cellulare,dove in sottofondo ci sono commenti imbarazzanti post casinò!!Ke spettacolo ragazzi!!!é stata davvero una serata divertente,originale,unica!Ci tengo a precisare ke nessuno assomigliava a sandokan o uno spacciatore..erano tutti in bollissima,splendidi!!!!!!un gran figurone..GRAZIE a tutti i partecipanti di questa avventura!!!e come dice il gigo..bè una volta all'anno si deve fare....

 
At 11:27 AM, dicembre 12, 2006, Anonymous Anonimo said...

Notte magica,notte da vip!!Confermo tutti i fatti romanzati da frà in modo superlativo:l'adrenalina all'andata e la consapevolezza di aver messo le mutande super rinforzate x l'inevitabili sventure all'uscita dal casinò..ma ci abbiamo creduto fino alla fine!!Tra il delirio d quella povera donna all'autogrill,abbiamo fantasticato sui ruoli ke la gente ci avrebbe dato vedendoci arrivare...ho ipotizzato in realtà un gruppo di papponi in compagnia di una polacca raccattata x strada...ma sta meglio dire ke era la loro coscienza!Ho visto con i miei occhi innocenti la palpata data da quel tipo rozzo alla statua della dea bendata posta al centro del salone d'entrata..non potevo crederci..ma forse se l'avessimo fatto anke io,il gigo e fra sarebbe finita diversamente??!!Io so solo ke puntando le fiches di giovanni in modo molto incosapevole su 4 numeri di un tavolo ho vinto,mi sono allontanata con la mano sudata e tremolante(cri può confermare)e anke un po' pezzata,perchè quando si vince devi prendere e scappare..ma avida di denaro ho puntato nuovam su un altro banco e ho vinto di nuovo!e quando vinci di nuovo a montecarlo...bè...pezzi ancora di +!!In tutto questo però non mi sono accorta ke le mie mosse erano spiate..si,da un tizio o per meglio dire un GUFO MALEFICO,ke mi ha seguito e ke dopo la seconda vincita ha commentato:"Brava..ha vinto a un tavolo e anche all'altro..la sua serata fortunata eh eh"..le ultime parole famose..si perchè alla fine quando ho cambiato i soldi io,non ho +vinto una cippa lippa!!Ebbene la serata fortunata era di Giò e di Cri,ma queste cose ovviam le scopri solo vivendo!Confermo la presenza di vaccone e laide da far paura..i ragazzi erano incontenibili...non riuscivo + a trattenerli!Addirittura il siculo,incurante del gioco,gonfissimo e di un colore imbarazzante voleva andare per donne con la bava alla bocca!!Artisticamente parlando il casinò è splendido:ci sono degli affreschi spettacolari e lampadari grossi come i metri quadrati di casa mia..Ci siamo dimenticati di dire ke all'uscita abbiamo pirellato lungo tutto il xcorso del gran premio,ho le prove filmate col mio cellulare,dove in sottofondo ci sono commenti imbarazzanti post casinò!!Ke spettacolo ragazzi!!!é stata davvero una serata divertente,originale,unica!Ci tengo a precisare ke nessuno assomigliava a sandokan o uno spacciatore..erano tutti in bollissima,splendidi!!!!!!un gran figurone..GRAZIE a tutti i partecipanti di questa avventura!!!e come dice il gigo..bè una volta all'anno si deve fare....

 
At 12:30 PM, dicembre 12, 2006, Blogger FletcherLynd said...

rimembranze geniali che mi erano sfuggite!!!

-"la dodicesima luna del mio harem", a quel punto ho riso talmente tanto che stavo per lasciarmi andare al seppuku, il suicidio rituale.

-"Era mio padre" è la definizione ESATTA della tenuta del Gigo, gli mancava solo il cappello floscio.

-il tipo con ferrari gialla che arroganteggia con il parcheggiatore, spettacolare! vantava giacca a strisce verdi chiare e verdi scure, inimitabile.

-Giò che, mentre sto giocando a casino war, attacca rissa con una signora che è seduta al tavolo ma non gioca. magnifico!

-il giro veloce!!! come ho potuto dimenticarlo nel report!!! gonfi di adrenalina come il tacchino di Natale ci facciamo tutto il tracciato del GP tra rutti, insulti al torinese con la porsche e donnaccie al seguito che ingombra la strada, cristoni, cazzate immonde, tapparella giù e poltiglia, più ascella purificata.
meno male che di questo c'è documentazione integrale.

-Lau, clamoroso il gufo malefico, me l'ero perso... ecco cos'è che è cambiato tra i primi minuti in cui vincevi e pezzavi in allegria e il resto della serata in cui hai perso tutto!!!
dovevi indicarcelo, che tra gente ubriaca, io con gli occhi di fuoco e il Gigo vestito come Giuliano Gemma quando faceva il gangster della banda dei Marsigliesi gli facevamo passare un brutto quarto d'ora!!!

@Ste: effettivamente hai azzeccato l'indovinello, ma era piuttosto semplice ;D

 
At 12:36 PM, dicembre 12, 2006, Blogger FletcherLynd said...

Simo, il problema non era la cravatta in se' e per se' (che era alquanto stilosa), ma il NODO, che sembrava veramente una trappola per le tigri nella iungla!

anbelivabol

 
At 2:03 PM, dicembre 12, 2006, Blogger Giovanni said...

Vorrei vedere il nodo della cravatta di chiunque riceva, mentre annoda, un SMS del Gobbo che si dichiare IN ANTICIPO!!!!....voglio dire....è + probabile che quello sulla sindone sia frankie......

 
At 2:05 PM, dicembre 12, 2006, Blogger FletcherLynd said...

quello sulla Sindone è uno che stava accanto a Gigi allo stadio e non cantava.

 
At 2:33 PM, dicembre 12, 2006, Anonymous Anonimo said...

ma bravo cap, la prox volta devo farti una piantazza accurata altrimenti non lo becchi manco il casinò!!!

purtie

 
At 3:40 PM, dicembre 13, 2006, Blogger Via dei Landi's Finest said...

Grandissimi...a presto vi darò un post di grande poesia!!!

Formerly known as "Via dei Landi The Finest"

 
At 11:42 AM, dicembre 16, 2006, Anonymous Anonimo said...

Fleccio, ho riso per 20 minuti buoni!!!!

Al solo immaginarti al casino' che spendi e spandi i tuoi averi... Complimenti per il sangue freddo quando al tizio gli e' uscito il jack, al posto tuo io avrei chiamato direttamente L'Altissimo e gli avrei fatto rinnegare tutta la sua cazzo di storia sacra, facendomi eleggere nuovo Papa (e qui ti chiedo solo di rammentare Gabbo I di qualche a tempo fa in chat "Cosa e' questo casino? PORCO ME!)
Gli altri partecipanti, ovviamente non li conosco, ma a loro va la mia solidarieta', solo per il fatto che sono amici tuoi :-D

Un saluto dal gemello :-P

 

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