martedì, aprile 10, 2007

BARBACOA 2007, aka THE ROYAL RUMBLE
Sottotitolo: anche stavolta ci è scappata di mano


Eppure, dalle premesse, sembrava che questa volta dovesse scorrere tutto liscio, una tranquilla e placida rimpatriata senza troppi eccessi...


Si parte la sera della Santa Pasqua con un gruppo ristretto: due dei tre Andrianopoli Bros (io e Pedro), Luca di LucaelaVale, La Vale di LucaelaVale, Johnny il Siculo back from Montevarchi, Frankie P aka "The Horseman" aka "THFM - The High Flying Machine", aka "Tre metri sopra il cielo, più una Passat" (se vi chiedete il perchè, evidentemente non avete mai visto questa foto), ma soprattutto THE FOMES (viste le sue eroiche gesta, che si ripetono senza soluzione di continuità di giorno in giorno, il Gran Consiglio dei Dieci Assenti ha deliberato che d'ora in poi il suo nome debba sempre essere scritto in questo modo, con l'articolo e tutto in maiuscolo, come nei cinegiornali del Ventennio).

Come dicevo, la partenza è più che tranquilla: alcune pizze maxi di Muhammed, l'ottimo pizzettaro arabo della Pizzeria Santorini sulla Aurelia (che consiglio spassionatamente), un tiramisù degno del Louvre di THE FOMES' MOTHER (da subito in odore di Premio Nobel per questa creazione), qualche birra, torneo di pro evolution soccer con playstation attrezzata con proiettore a muro, quindi praticamente con i giocatori a grandezza naturale.
Al termine, Frankie torna a GE, mentre THE FOMES, con una scena struggente degna di un film di Charlie Chaplin, si avvia a piedi verso casa sua ad Albisola lungo la buia e aspra passeggiata in galleria; gli altri si accasciano.

Mi risveglio al mattino dopo, e THE FOMES è già lì: c'è chi dice che non sia riuscito a tornare a casa, e abbia dormito un paio d'ore in un cassonetto della rumenta lungo la passeggiata prima di farsi rivedere.

Anche gli amici di mio fratello sono già arrivati: freschi e baldanzosi, fingono di tagliare la legna ma in realtà tentano di amputarsi degli arti a vicenda con ascia e marazza.
Johnny il Siculo si indigna, e al grido di "no no, non si fa così, lasciate fare a me" prende il ramo più grosso, praticamente una quercia secolare intera, e inizia a sbatterlo con estrema violenza per almeno quindici volte CONTRO IL MURO: ovviamente sia il ramo che il muro non si scalfiscono nemmeno e lo deridono, e il nostro si arrende lasciando campo ai giovani.

Mentre gli invitati arrivano alla spicciolata, il fuoco inizia a farsi rigoglioso, e in men che non si dica inizia la fiesta: pezzi di animali morti ancora sanguinolenti iniziano a sfrigolare alllegramente, la birra e il vinaccio scorrono a fiumi, sotto la griglia non c'è una banale brace ma una fiamma viva e possente tipo Monte Fato, e l'ilarità dilaga.
Alcune amiche di mio fratello tentano di sottrarre spazio agli animali morti cuocendo sulla griglia orrende verdure come melanzane e peperoni, ma questo offende il mio senso estetico e la mia religione, e quindi guido immediatamente una rivolta iniziando a lanciare in mare i peperoni interi e le fettine di melanzana come se fossero shuriken.
Un peperone si schianta sulla scogliera con un rumore agghiacciante tipo magnum tirato dietro a un randagio.

Il penultimo ad arrivare è Gigi "Squadra 49", "No Pain No Gain", "The Peace-keeper" Capurro, che sfoggia una curiosa pettinatura tipo Brad Pitt in "Johnny Suede": dopo aver lavorato tutto il giorno di Pasqua, si è dovuto svegliare alle 5 per andare a controllare l'arrivo e lo scarico al porto petroli di Multedo di una nave bulgara che trasportava acetone (sembra l'inizio di un romanzo noir, e invece è la verità nuda e cruda): come potrete ben immaginare, è di ottimo umore per questo.
Insieme a lui arriva ovviamente il fedele compagno Dodo, aka "Da Black Dawg - Il Cane Nero", aka "Let's go outside" (in quanto omosessuale dichiarato), che da subito si prostituisce offrendosi come oggetto di coccole in cambio di cibo, e diventa subito protagonista della festa: tutte le ragazze lo adorano e lo mastrussano emanando gridolini tipo "che tenero! che amore! coccoloso!" e simili.
Gigi, come sempre, assiste a queste scene con un certo disgusto, perché quando lo prese da cucciolo la sua idea era quella di trasformarlo in un mezzo di distruzione e morte, e invece Madre Natura gli ha riservato un bonaccione che ama il mondo e la vita agiata, che affronta in modo pacato e riflessivo... e per di più è frosgio!

Come dicevamo, Capurro non è l'ultimo a presentarsi, ma il penultimo: ad arrivare per ultimo, come ogni vip che si rispetti, è infatti Administrator Belme, anche noto come "The Dark Side", "Big Bamboo", "Black Mamba" e molti altri soprannomi, che ha saputo della presenza di sgarsuele allo stato brado e quindi sfoggia la sua mise da caccia alla puledra, un completo che ricorda un po' il "guaglione in miezz'a via" o il "guapp'e cartone" nelle sceneggiate napoletane con Mario Merola e Nino D'Angelo: il pubblico femminile è subito in visibilio, e se lo contende a suon di ceffoni.

La manifestazione prosegue gioiosa e senza intoppi per un po': si mangia, si sta insieme, si sparano cazzate in quantità... col passare del tempo, però il tasso alcolico sale, i chili di carne iniziano ad addensarsi nel sangue, e si intravvedono i primi presagi della tragedia imminente...

Mio fratello sta cucinando dell'ottimo scamorzone affumicato, quando all'improvviso una fetta gli cade a terra; lui non si scompone, la raccoglie con il prestigioso forchettone da barbecue (più o meno del livello dei miracle blade serie perfetta dello Chef Tony) e la getta in mare... con forchettone e tutto.
Resta un attimo sbigottito ed attonito a guardare la triste parabola del forchettone, ma si riprende subito.
Iinvoca divinità zoomorfe con grande veemenza, con particolare ed insistito riferimento a divinità di aspetto canino, penso al fine di invocare la protezione di Anubi e degli altri dei dell'antico Egitto in quel difficile momento.
Mentre gli spettatori si accalcano sulla ringhiera per vedere la struggente immagine di un mare freddo e limpido sul cui fondale spicca lucente un forchettone da barbecue, Pietro (il cui soprannome, non a caso, è stato a lungo PEGGIO, perché non è pessimo, è peggio) prende la fatale decisione di gettarsi in mare e tentare il recupero del relitto.
James e Gigi lo assistono da subito nell'impresa, e lo seguono mentre, sulle note di "TARZAN BOY" dei Baltimora, prende il costume, scende a mare e si getta in acqua; mentre io, insieme ad altri, barrisco rumorosi ululati di incitamento ed apprezzamento, la sua tipa mi chiede, timidamente, "ma con tutta la carne che stava mangiando, non sarà un po' pericoloso fare il bagno?"; obiettivamente la temperatura esterna è si e no sui 15 gradi (scarsi), senza nemmeno un raggio di sole, e quindi, mosso a compassione, le suggerisco "vai su e chiedi che venga giù una certa Chiara, che è un medico": la giovane, visibilmente sollevata, esegue.

Nel frattempo Pedro, guizzante come un triceratopo, dopo qualche minuto di ricerca tra i flutti ha individuato il forchettone, e lo recupera; proprio mentre lo sta brandendo suscitando il visibilio della folla, arriva IL MEDICO, che per tranquillizzare i presenti suggerisce "dai, rovesciamogli la birra da sopra che lui la beve al volo mentre nuota!".
La ragazza e le amiche di lui la guardano come se avessero visto il demonio reincarnato, ma la Dott.ssa sta già mettendo in opera il suo piano criminoso, e versa la birra in testa a mio fratello, che la beve come può; Gigi non vuole essere da meno, ma interpreta un po' troppo entusiasticamente il concetto "tiriamogli la birra", e scaglia contro il naufrago TUTTA UNA BOTTIGLIA mezza piena, evitando di ucciderlo solo perché evidentemente Anubi, sentendosi invocato a lungo e con tanta enfasi, si sveglia da un sonno millenario e interviene amorevole: la bottiglia mortale manca Pietro, che la raccoglie prima che affondi e ne beve una generosa golata, con acqua di mare e tutto quanto.
Quando riemerge viene portato in trionfo al grido "Massimo! Massimo!".

Quando torniamo al barbecue ci rendiamo conto che si è verificato un altro dramma: THE FOMES, che è ancora, initerrottamente, gonfio da Pasqua (da Pasqua del 1993, si intende), si alza da tavola muovendosi più bruscamente di quanto la sua precaria coordinazione motoria del momento gli permetta, andando cozzare rovinosamente contro il ramo di un pitosforo... la sua preziosa ed invidiata materia grigia è salva, ma la botta è forte e procura a lui una commozione cerebrale e a noi la commozione dalle risate.
Per tentare di contrastare un importante bernoccolo che si sta formando in tempo reale, si terrà sulla testa per tutto il resto della giornata un grossolano sacchetto della spesa pieno di ghiaccio, tentando di formulare puerili scuse ("minchia, me lo sono trovato davanti all'improvviso") che crollano miseramente ("Fede, quel ramo è fermo lì da 50 anni").

Le condizioni ambientali-etiliche sono ormai mature per il disastro: come per tutte le grandi calamità, è un piccolo evento, apparentemente insignificante, a scatenare l'escalation di violenza.
Qualcuno inizia a tirare un cubetto di ghiaccio, mezzo sciolto... qualcun altro viene preso, qualcuno schizza dell'acqua, si passa alla mollica di pane, poi agli scarti delle bistecche, e in un attimo è l'inferno.

La Simo e la Chiara iniziano a ravanare nella mia macchina nascondendo le peggio cose nei cassettini, nell'aletta parasole e nelle portiere; io ovviamente la prendo bene e le trascino fuori a forza, ma non prima che un sacco da 2 chili di insalata, quella tagliata fine fine, si riversi dentro il mezzo.
La mia reazione è morigerata e sobria, e comporta una abbondante applicazione sui capelli delle signorine di patatine fritte stantie sbriciolate, innaffiate da una corposa dose di ottima birra Feisgold da 30 centesimi a latta.

Contemporaneamente, a tavola, si consuma un altro dramma: la Giò, ubriaca come Goldrake, si abbagascia selvaggiamente addosso a qualsiasi essere di sesso maschile le capiti a tiro; Luca, improvvisatosi Mullah, prima la ammonisce dicendo "Giò, cerca di riportare a casa un pochino di dignità", poi decide di applicare rigidamente la Sharia e tenta di lapidarla scagliandole violentemente addosso abbondanti manciate di ghiaia raccolta da terra.
La roba da mangiare e da bere inizia a volare con preoccupante frequenza, frammista a ghiaccioli e pietre... la Chiara riesce a schivare una massa informe di scamorza prima sciolta e poi rappresa, grossa come la sua faccia, ma non una fustigata di maionese di parecchi metri che spazza tutto il giardino senza distinzione tra colpevoli e innocenti.
Alcuni vietcong guidati dalla Simo si appostano sul terrazzo ed iniziano a tirare clamorosi bulacchi d'acqua dall'alto: ne fa le spese l'incolpevole Gheppa, travolto da una vera cascata mentre stava placidamente seduto al tavolo, con l'unica colpa di essere accanto a qualche belligerante.
Mentre sto tentando di cospargere i capelli della Simo di un simpatico miscuglio di grasso di maiale e glassa di cioccolato, la Giò tenta di spararmi addosso la maionese, ma con abile mossa degna di Capitan Harlock giro il tubo verso la sua faccia, rendendola protagonista di un esilarante auto-bukkake di maionese che avrebbe suscitato quantomeno 15 minuti di applausi in piedi nell'ottimo Gigo.
La situazione degenera in modo sempre più rapido ed incontrollabile; Belme viene aggredito da un Luke in evidente trance alcolico-cazzara, equipaggiato con giubbetto salvagente da barca, e chiama aiuto soffiando nel fischietto. Io e Gigi arriviamo per documentare l'evento ed agevolare la punizione corporale di Black Mamba, colpendolo con violenza con un salvagente di quelli rigidi, quando la Giò, scaltra come una faina e chiaramente posseduta da qualche demone del mondo antico, ci si avvicina alle spalle e ci rovescia addosso (ed in particolare nella mia schiena) un intero tubo di ketchup da grande distribuzione.

La nostra reazione è serena, elegante ed equilibrata: praticamente un pestaggio, degno degli squadroni della morte di qualche dittatura centrafricana, con la povera Giò che viene inondata di qualsiasi sostanza mangereccia e bevereccia, mentre gli spettatori suggeriscono tragiche punizioni corporali: ebbro di gioia sto sollevando il bidone gigante della rumenta per riversarglielo addosso, ma mio fratello mi blocca: "no Fra... poi ci tocca raccoglierla tutta di nuovo!".
Gigi e Luke prendono quello che resta della Giò come un sacco di patate e fanno finta di lanciarla già dalla rupe come un neonato spartano scartato dal grande sacerdote... oddio finta, per alcuni, lunghissimi momenti si teme che l'allegria prenda il sopravvento e la imbaracchino giù dalla scogliera sul serio.

Tra il piano superiore e il giardino si scatena una rapida scaramuccia con le costolette di maiale come proiettili, vengono accese le manichette dell'acqua a completare il disastro e il giardino diventa come un gioco d'acqua delle Caravelle di Ceriale, nessuno è più al sicuro.
Ad un tratto, con urla belluine, Gigi compare da dietro un angolo brandendo UN'ASCIA e roteandola come Thor in qualche saga nordica, e a questo punto ci rendiamo conto che forse è il caso di abbassare un attimo i toni e firmare un onorevole armistizio.

Nel frattempo le impressionabili amiche di mio fratello erano fuggite precipitosamente dal giardino, riparandosi in casa, mettendosi su un divano tutte vicine, strette strette, tenendosi per mano e con un chiaro sguardo di terrore dipinto in volto... ad un certo punto, quando si vedono passare di fronte la Chiara (che, ricordiamolo, sarebbe pur sempre un medico) imbrattata di ketchup da capo ai piedi e letteralmente fradicia d'acqua, con ancora brandelli di patatine nei capelli, chiudono anche le tapparelle per evitare che i loro occhi vengano offesi da quello scempio, sperando che passi presto e fingendosi morte.

L'ora successiva si trascina tra doccie, scrostamento di cibo dalle pareti e dalle vetrate, riconoscimento del rispettivo valore in battaglia e dei trofei conseguiti, foto ricordo.
Chi ha il cambio lo indossa, chi non lo ha si arrangia alla bell'e meglio; Luke vince il premio eleganza con un completino maglietta bianca-pantaloncino bianco che ricorda sinistramente "er pizzettaro di Via della Scrofa" dei film di Fantozzi.
E' proprio in questo momento che si unisce al gruppo anche il buon Marchese, che vede l'orrore e commenta "ecco, quasi quasi io torno a casa".

Quando torna la calma ci si dedica a varie attività videoludiche come i videogiochi videoproiettati, il ping pong e giuochi di carte vari, compresa una angosciante partita di hold'em poker che vede trionfare due squallidi dilettanti amici di mio fratello, assistiti da un culo spanato degno delle peggiori puttane dei peggiori motel moldavi, dopodiché la gente inizia lentamente a sciamare.

La pulizia della casa è piuttosto laboriosa, e comporta ancora qualche imprevisto: mio fratello pensa bene di riversare la brace dentro al bidonazzo della rumenta, che prende immediatamente fuoco: un gesto che avrebbe reso orgoglioso anche il punkammerda più becero, e comporta l'ovvia distruzione del rumentero, che "ora è nel posto dove si trovano tutti i rumenteri che in vita si sono comportati bene", come da chiosa di un mistico Siculo.
Le operazioni si concludono attorno alle dieci di sera, quando gli ultimi superstiti, dopo una cena a base di orrenda scamorza affumicata (fredda, perché era già stato tutto lavato), coca light ed effervescente Brioschi risalente ai tempi del Generale Badoglio, si rimettono in viaggio insieme a mandrie di simpatici milanesi; sulla via del rientro c'è ancora tempo, però, per un'ultima perla: Johnny il naturalista sta catalogando la fauna presente all'evento, quando si lascia andare ad un "uh, poi c'era quella magra coi capelli neri e gli occhi azzurri... quella l'avrei presa... l'avrei messa... l'avrei girata..."
Scende nell'abitacolo un sepolcro di gelo, mentre mio fratello lo interrompe sobriamente
"Giò, quella era la mia ragazza".

Per tutto il resto c'è Mastercard.

11 Comments:

At 10:32 PM, aprile 10, 2007, Blogger FletcherLynd said...

online su myspace parte della documentazione fotografica dell'evento: http://fletcherlynd.spaces.live.com/

enjoy!

 
At 11:44 PM, aprile 10, 2007, Anonymous Anonimo said...

porcododo e qui chiudo

 
At 10:43 AM, aprile 11, 2007, Blogger The Fomes said...

Fomes rules

 
At 11:07 AM, aprile 11, 2007, Blogger The Fomes said...

...comunque ci tengo a precisare che non si trattava di "un grossolano sacchetto della spesa pieno di ghiaccio", bensì un sacchetto di plastica di una colomba pasquale...avete presenti quelli in cui è chiusa la colomba all'interno del cartone della scatola?

Spezzo uno stuzzicadenti in favore di Giohnny il Trinacro...poichè Pietro avrà sicuramente capito lo spirito pasquale celato sotto il rude apprezzamento...

 
At 12:33 PM, aprile 11, 2007, Blogger Diso said...

si fomes...ci voleva dare un pò di colomba

 
At 12:58 PM, aprile 11, 2007, Blogger FletcherLynd said...

aggiunte altre 8 foto, che testimoniano in parte il delirio.

@ Skoffo: porcododo sempre e comunque, ma ti prego di notare la foto n°33, alla cui estremità destra ti si intravvede con una espressione d'altri tempi mentre stai videogiocando... la stampo e la metto in bacheca al Consiglio dell'Ordine!!!

 
At 2:24 PM, aprile 11, 2007, Blogger The Fomes said...

Dalla Treccani (Treddio, ndf):

Pitosforo: s.m., Pittosporum dalii[...]; specie arborea che presenta rami, originaria della Nuova Zelanda (il che la dice lunga sulla sua presenza in un cortile di Celle Ligure, ndf), tende a passare inosservata per la maggior parte del tempo, ma appena si presenta l'occasione sfrutta la noncuranza dei passanti per allungare i suoi eccezionali rami allo scopo di creare ostacoli inaspettati per le teste degli sventurati passanti.
Tra le sue vittime preferite troviamo The Fomes...ma questa è un'altra storia...

PS: ndf = Nota Di Fomes

 
At 9:27 PM, aprile 11, 2007, Blogger LaRoby said...

Ragazzi io non lo so quanto ho riso leggendo il resoconto!...mio padre mi ha preso per psicopatica a vedermi con le lacrime agli occhi davanti al pc!...
Aneddoto preferito: sicuramente quando Chiara IL MEDICO chiamata in soccorso del povero Pedro ha proposto di lanciargli la birra!!

 
At 10:36 PM, aprile 11, 2007, Blogger Unknown said...

ah fratello ti sbagli, quando gigi mi ha accompagnato dalla scaletta la colonna sonora era "we should be heroes" (sembrava la camminata nel miglio verde, uomo morto in marcia)
Per lasciare ai posteri questa splendida scena ho dimenticato il costume appeso alla ringhiera, oramai sarà diventato un giochino sessuale per gabbiani
ma soprattutto ... perchè non hai citato il pescatore disgustato da stì giovani degni della VaccaAgusta ( anche se io mi ci sono buttato volontariamente in mare)
c'è pure rimasto male perchè sperava di pescare un tonno di 80kg + 10 di birra e carne ingurgitata

 
At 11:51 AM, aprile 12, 2007, Blogger FletcherLynd said...

@ brotha: giusto, me l'ero dimenticato il pescatore orripilato da cotante scene... al calar della sera peraltro c'è stato anche un ottimo THE FOMES che suggeriva di tirare una bottiglia ad un sub perché era un po' che non riemergeva.

@ LaRoby: maledici pure quel cane (e questa volta non ci sono bestemmie di mezzo, è proprio un cane) che ti ha impedito di venire!!!

 
At 1:20 PM, aprile 12, 2007, Blogger LaRoby said...

...giusto per precisare...era una cagna!...anzi E' una cagna perchè non si è mica fatta una cazzo quellabbagascia!!..

 

Posta un commento

<< Home