domenica, dicembre 24, 2006

THE EVENT
BIG RESPECT IN THE RED MOON

(sotto-sottotitolo: GOD SAVE THE FOMES)


Iniziamo dalla fine.
Edward Bunker ha descritto quel momento della giornata così:
"L'ora era quella della quiete che precede l'alba, il periodo mortale in cui sembra che in città non giri anima viva, in cui i fari di una macchina aumentano il senso di solitudine invece di alleviarlo."

Una storia noir, una storia dura, una storia non adatta ai palati fini: l'antivigilia di Natale, un giorno di festa rovinato per sempre da brutta gente in un dance club, brutte persone che fanno brutte cose in brutti posti.




E' una storia che inizia nelle lande desolate di Mordor, dove gli indigeni si ritrovano in orrendi locali pieni della peggio gioventù e mi fanno riconsiderare l'ipotesi di utilizzare le armi nucleari a fini tattici: The Fomes commenta "non si può vivere qui, dovrebbero vietarlo per legge".
Le brutte persone si ritrovano in un bar, dove ordinano strane combinazioni tipo "un negroni e un caffè", "un negroni e un caffè corretto sambuca", un luogo dove la cameriera ha una memoria infinita come Charlene di Heroes, e poi si dirigono verso il dance klub, verso il luogo dove la vicenda si dipana ed emergono i personaggi e le loro storie personali.

La storia di Frankie, a.k.a. "Via dei Landi's Finest - back from da hood", colui a cui è dedicata la serata, che a prescindere dalla musica che c'è in pista balla a tempo una canzone che esiste solo nella sua mente, si nutre di odio e di momenti trash, inspira alcol ed espira cazzate.

La storia di Patry "The Mad Professor" Guglielmi, detta anche "The Finest's Bird" che mette in pratica sulla pista da ballo tutte le mosse più trendy insegnatele dai suoi giovani virgulti, si lancia in vorticosi giri di valzer con The Finest, e a fine serata confessa di essere leggermente gonfia mentre barcolla vistosamente nel piazzale.

La storia di Sdeee, a.k.a. "The Master of Ceremonies", che si presenta con un giaccone color madreperla foderato di vero pelo di pantegana di Piazza Matteotti, un misto tra Britney Spears, i Take That e i cattivi dei G.I. Joe, quelli che sciavano.
E' il puparo, l'eminenza grigia che osserva le tristi vicende umane che si sviluppano di fronte a lui e le cattura con la telecamera del suo cellulare.

La storia di Sonya, a.k.a. "Jill Sanders", che improvvisa lezioni di step per Fabio, trascinandolo in un inferno di sudore e scalini per molte ore; anche alle 4 passate, quando ormai il locale è vuoto e nessuno ha più voglia di agitarsi, continuano a fare aerobica sotto gli occhi attoniti di un buttafuori che questa sera ne ha viste veramente troppe: a fine serata, in lacrime, l'anziano gigante brizzolato rassegna le dimissioni e si iscrive nella Legione Straniera, per non dover più sopportare questa visione della decadenza umana.

La storia del Gigo, a.k.a. "Capitano Achab" o "The Sperm-Whale Hunter"... il CACCIATORE DI CAPODOGLI!!!
Si erge ai bordi della pista come Achab sulla tolda del Pequod, scruta i marosi in attesa della sua preda.
Ad un certo punto della serata incrocia lo sguardo con l'esemplare che cercava: the master of ceremonies inizia ad aizzare Moby Dick indicando Achab e dicendo "LUI!!! LUI!!! PRENDI LUUUUIIIIIIIIIIIII!!!".
Il mostro marino si erge in tutta la sua mole imponente, ma Achab ne ha viste troppe per farsi intimorire, accetta la sfida e la abbranca con fare rapace e predatore... l'eterna lotta tra l'uomo ed il leviatano si ripropone per l'ennesima volta in tutta la sua brutale violenza.

E' il Capitano che sembra avere la meglio, si muove sicuro e padrone di sè e della sua sessualità, sembra riuscire a domare la balena e a fine canzone si gira verso di noi, esultando... ma, come nel libro di Melville, non c'è il lieto fine: il cetaceo, con un ultimo sussulto rabbioso, abbranca il Gigo e gli mangia la faccia, prima di crollare a terra sconfitta e devastata in un fragore di vassoi rovesciati e bicchieri frantumati: il capodoglio spiaggiato, una immagine di struggente tristezza.

La storia di Fomes, detto anche "Wolf, la bestia è fuori", "The Foxtrot Demon", "Blood is on the dancefloor", "Unleash the Beast", e molti altri alias.
Affronta la pista da ballo con piglio da conquistatore, manda il Capitano Achab allo sbaraglio e, non appena quest'ultimo si lancia in mare col suo arpione e attira su di sè la furia del capodoglio, punta deciso verso la biondina amica del cetaceo: la concupisce con un ballo d'altri tempi, e a fine serata riesce a carpirle numero di telefono, un fugace amplesso, e la promessa di reincontrarsi a Mordor;
durante il corteggiamento rituale incontra addirittura l'ex tipo di lei, gli si presenta con grandissima nonchalance e riesce addirittura a scambiarci due parole.

Nel viaggio di ritorno, mentre i fari delle poche auto sulla serravalle alle 6 del mattino aumentano la nostra solitudine, come sottolineato nella intro, delira ininterrottamente per molte decine di minuti, parlando tra le altre cose della necessità di introdurre due ore di dialetto a scuola, discettando di storia e musica, parlando con Dio, facendo cori da stadio su se stesso, ripetendo più volte mantra come "evvai Comes! Grandissimo Comes!!!", "Una bionda con le tette, incredibile!", "se Dio esiste, non è giusto che mi permetta di abbordare una biondina in discoteca", e molte altre.

La storia di Fabio, a.k.a. "V for Vergogna", che sceglie proprio questa serata per rivoluzionare per sempre il significato del termine "CAZZARO".
Si lamenta di non essere in gran forma per l'assenza della sua dolce metà, che è l'unica che riesce a tirare fuori il meglio da lui, ma ciononostante riesce a regalare perle indimenticabili a profusione, in numero quasi eccessivo per poterle ricordare tutte.

Al pronti-via è già ubriaco come un mattone, e come prima prodezza terrorizza un nerd che si era seduto ai bordi di uno dei nostri divanetti facendolo fuggire a gambe levate; inizia subito un rapporto morboso con l'anziano buttafuori, un po' Clint Eastwood e un po' Mauri del 108 senza la barba, che diventerà la spalla della sua serata.
Lo molesta, lo abbraccia, gli offre da bere, intavola con lui discursi struggenti; quando il capodoglio si arena sul tavolino si gira verso di me e dice "ci penso io, è mio amico" e va a parlamentare con il buttafuori permettendo al leviatano di ritirarsi in piedi ed allontanarsi in buon ordine, ancora masticando lo zigomo del Gigo.

Balla da solo e se ne vanta, come diceva Elio, improvvisa passi originali con la grazia di un laterizio, prepara cocktails a volontà, si lancia in un peep-show dietro ad un vetro con Frankie che si struscia sullo schermo e lui che finge di praticargli una fellatio. La Patry, che dal suo uomo le ha viste tutte ma ha ancora la speranza di renderlo presentabile, prima o poi, erompe in un "EH NO!!! QUESTO NOOOO!!!".

Mentre Fabio è fuori a fumare il capodoglio, che ha preso eccessiva confidenza dopo aver divorato il Capitano Achab, lo affronta dicendogli "io sono sampdoriana, ma voi non me la raccontate giusta: per esempio tu [indicandolo], IO NON TI HO MAI VISTO ALLO STADIO"... accecato dall'odio sta per sgozzare il mostro marino, ma si rasserena e si limita a trattarla come una ritardata.

Cerca di tenere il ritmo di Jill Sanders, riesce bene o male a seguirla in tutte le sue evoluzioni sullo step, ma l'eccessivo movimento gli provoca uno sconquasso nello stomaco, e per il viaggio di ritorno si fa sostituire da un suo autoritratto impressionista, una sagoma di cartone su cui dipinge qualcosa di vagamente simile alla sua immagine usando solo tinte sul verde. Il cartonato, si sa, non è particolarmente stabile, e infatti ondeggia pericolosamente ad ogni curva.

E' un noir, ma non è un romanzo... è un film.

"The Master of Ceremonies" ha ripreso tutto su pellicola, e presto lo potrete vedere sui vostri schermi.

6 Comments:

At 5:13 PM, dicembre 24, 2006, Blogger FletcherLynd said...

PS:
Premio speciale "shame on you crazy diamond" per la Roby, che millanta "si si ci vediamo troppo al Luna Rossa" ma poi non si fa vedere e si nega persino alle telefonate del Gigo che cercava di contattarla per trascindarla nella bolgia.
Ha salvato la sua anima, ma la volevamo con noi.

 
At 6:22 PM, dicembre 24, 2006, Blogger FletcherLynd said...

Il ricordo dell'età media da parte di Fabio mi ha fatto venire in mente un'altra frase-cult: "qui accanto c'è il problema dell'acne giovanile, mentre noi pensiamo già alla calvizie!".

citazione d'obbligo anche per Frankie P che definisce il nerd che si era seduto sul nostro divano uguale a uno della pietra miliare del trash "le ragazze della terra sono facili".

rezpect

 
At 7:32 PM, dicembre 24, 2006, Anonymous Anonimo said...

Ragazzi...scusate!...non ho per niente salvato la mia anima!!..ero in condizioni imbarazzanti...tipo credo pure di esser caduta...insomma...non mi ricordo niente!..e non sono stata in grado di venire a cercarvi!...scusate davvero!...mi avrebbe fatto piacere vedervi!!...
Baci baci e già che ci siamo...BUON NATALEE!!

 
At 9:32 PM, dicembre 26, 2006, Blogger Sdeee said...

Riavuti idietro i sensi da un destino beffardo posso dire solo 2 cose:
-non credo di aver mai affrontato una vigilia di Natale in condizioni peggiori

-cazzo la seconda non me la ricordo già più, ma giuro era divertente..

peace

 
At 10:19 PM, dicembre 30, 2006, Blogger Giovanni said...

Saluti da casa timpanaro al gobbo:
Renny
Peppe
Fabio
e Roberta....

 
At 8:25 AM, gennaio 08, 2007, Blogger Via dei Landi's Finest said...

Ciao raga scusate il ritardo ma a Genova non sono ancora dotato di connessione internet...

...comunque vorrei ringraziare tutti ma proprio tutti per il meraviglioso comple in particolare il Gobbo che sembrerebbe essersi presentato al mio komple co un blocco di appunti da poter rivendere alle riviste di settore...

...ROBA DA VIP!!!

 

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