martedì, febbraio 28, 2006

1 paio di chicche:

-la risposta della Toscana a Chuck Norris


-la risposta della Findus a Rocco:



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sabato, febbraio 25, 2006

AMARCORD

Ieri sera, in macchina con il buon Gigo, ci siamo lasciati andare a dotte discussioni sui personaggi topici di questa Olimpiade, come il Re di Norvegia, Piller Cottrer e soprattutto JOEL RETORNAZ, un uomo che diffonderà il Sacro Verbo del curling in tutto l'italico stivale.


Ad un certo punto mi è tornata in mente una frase che mi ha cambiato la vita, legata ad un momento bellissimo di sport e di vita:
SMICER, CAVALLO DELLA PRATERIA, SCIOGLI ANCORA LE TUE BRIGLIE...

quindi ho pensato di fare cosa gradita ripostando un estratto del meglio di quell'incredibile log su interisti.org. Buon proseguimento.


Ore 17:25 - Moggi: 'Auguri al Milan'. Oltre quattro milioni di tifosi rossoneri ricoverati in ospedale per abrasioni allo scroto.
Ore 17:28 - Si annuncia tribuna vippissima all'Ataturk: probabile la presenza di Jo Squillo. Ancora incerti Fabrizia Carminati, Nicoletta Orsomando, Luis Moreno e il suo pupazzo Rockfeller.
Ore 17:45 - 10000 poliziotti circonderanno lo stadio. Previti: 'Io magari la vedo da casa'.
Ore 20:05 - Ancelotti non tradisce le aspettative. Confermata la formazione ad una sola punta: Shevchenko e Crespo.
Ore 20:23 - Tifosi turchi molto eccitati, quelli curdi addirittura gasatissimi. Ma l'Unione Europea ignora.
Ore 20:38 - Prima pubblicità dedicata all'acqua Brio. Un'indicazione premonitrice: Hateley, flagello di Brio.
Ore 20:47 - Primo minuto. I rossoneri sembrano timidi, anche se riescono a segnare un gol.
Ore 20:58 - Al 10' comincia la melina: Dida sequestra il pallone e chiede alla tribuna che gli lancino dei bengala.
Ore 21:02 - Salvataggio sulla linea dopo colpo di testa involontario di Crespo. Ma chi lo marca? Yoko Ono?
Ore 21:06 - Gli inglesi imbrigliano il Milan, costretto a tenere la palla in continuazione.
Ore 21:13 - Primo pericolo per Dida: Stam gli passa lemme lemme la palla indietro.
Ore 21:16 - Il Liverpool dà la sensazione di poter segnare da un momento all'altro. Magari non in questa partita.
Ore 21:26 - Gol di Crespo. Si salvi chi può, è l'Apocalisse.
Ore 21:27 - Per festeggiare Ancelotti salta. Ricadendo forma una roggia naturale.
Ore 21:29 - Doppietta di Crespo. Questa era sfuggita anche a San Giovanni.
Ore 21:30 - Al Liverpool manca un Cauet per completare la collezione di mostri.
Ore 21:31 - Fine primo tempo.

Ore 21:32 - Caro Dio, certo che comportandosi così in tempi di Irpef non si fa incetta di 8 per mille.

Ore 21:57 - GOOOOOOOOOL. Che non vi sembri che rosichiamo.
re 21:59 - ARIGOOOOOOOL. Smicer, cavallo della prateria, sciogli ancora le tue briglie.
Ore 22:01 - RIGORE. NETTISSIMO.
Ore 22:04 - UN'EIACULAZIONE DI GRUPPO COME NON SE NE VEDEVA DAI TEMPI DI 'ROCCO INVADE LA POLONIA'
Ore 22:08 - Il riferimento all'otto per mille non dev'essere sfuggito. Sapevamo che ogni uomo ha un prezzo, ma qui si punta in alto
Ore 22:15 - Il Liverpool salva sulla linea. Ancelotti manda una email a Manpower.
Ore 22:26 - Milan rinunciatario: le miniere di Sassu Scriptu stanno per assumere 20 nuovi dipendenti.
Ore 22:29 - Nel Liverpool entra Chicazzè con una calzamaglia in testa .
Ore 22:33 - Il Milan muove le sue pedine: esce Crespo, entra Tomasson. Tassotti fa i cambi perché Ancelotti sta battendo il record a Donkey Kong.
Ore 22:35 - Due minuti di recupero. OTTO PER MILLE (chi ha orecchie per intendere...)
Ore 22:36 - E' il quarto segreto di Fatima.
Ore 22:43 - Il Milan è ancora lucido: Pirlo prova il tiro da Ankara.
Ore 22:46 - Si scalda Costacurta. Una sorta di cremazione in vita.
Ore 22:47 - Punizione rossonera: Pirlo torna ad Istanbul e ritira la palla ad Ankara.
Ore 22:50 - Sto telefonando al mio commercialista: se va come tutti auspichiamo potrei arrivare all'8 per cento!!!!!!
Ore 23:05 - Chicazzé ciabatta da 90 metri: non lo scambieremmo con Dino Marino.
Ore 23:07 - Spazio alla cultura: entra Rui Costa, testimone abbastanza vivente dell'Impero di Prussia.
Ore 23:11 - Il Liverpool asserraglia il Milan nell'area inglese.
Ore 23:12 - Grida selvagge. Due parate da zero metri per Dudek: la camminata sull'acqua ci aveva impressionato meno.
Ore 23:18 - Alzo la posta: verso l'80 per cento del reddito
Ore 23:23 - Serginho tira e uccide Ocalan in tribuna.
Ore 23:23 - Hamann segna e pratica l'Eichmann a Ocalan.
Ore 23:24 - Pirlo: dopo Yokohama, missione compiuta. Torna a casa, lesso.
Ore 23:24 - Segna persino Chicazzé.
Ore 23:26 - Riise bene chi Riise ultimo.
Ore 23:26 - Calma: il disegno del Signore è imperscrutabile ma ha una logica.

Ore 23:27 - Kakà segna. OTTO PER MILLE. RIPETIAMO: OTTO PER MILLE.

Ore 23:28 - Smicer, cavallo brado, mette la boccia.

Ore 23:29 - SHEVA SBAGLIA: DIO, CI HAI RIPRESO NEL TUO GREGGE.

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giovedì, febbraio 23, 2006

"THE CENTURION" DESTRUCTION DERBY 2006

Finalmente... il tempo è giunto!!!

Sabato 25 Febbraio 2006, nel famigerato e angusto maniero conosciuto come "De Castelli Mansion", si svolgerà il tanto agognato cimento alcoolico a base di birra, bicchieri da "shoot" e tanta ignoranza.

Si preannunciano guest stars importanti come Chuck Norris, Gigi, i Visitors, Man-at-arms e quella grandissima troia di Teela, SpongeBob, Atreyu, Falcor, il Mordiroccia, e chi più ne ha più ne metta!

Contattate il padrone di casa per maggiori informazioni, e non dimenticate il motto della serata, che verrà apposto sopra la porta d'ingresso scritto con il sangue del Talismano:

Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.

Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e 'l primo amore.

Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate.

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BIG CITY LIFE

Finalmente è successo, dopo tante attese un progetto a lungo rimandato è arrivato al suo compimento: L'esordio nella Milano da bere!!!

Ebbene si ieri sera ho esordito nella Big City Life!!! Il programma è stato all'incirca questo: alle 20 circa partenza da Paderno in direzione Milano destinazione "La budineria" (che non è un locale glamour-chic ma è semplicemente la traduzione in italiano del fierissimo nome "THE PUDDING TAVERN" che tanto si addice ad un pub irlandese) per vedere la partita dell'inter e successivamente ascoltare un trio acustico.
L'inter come al solito ha regalato emozioni a profusione (un primo tempo così brutto credevo di non averlo mai visto) davanti a boccali traboccanti di birra e cibo a volontà...a fine partita il propietario in un momento di "spensieratezza" ha anche offerto un giro di rhum giusto per rincarare la dose.
Smaltita la sbornia post partita ci spostiamo al piano di sopra per ascoltare il BERMUDA TRIO....bhè come descriverli provate a prendere J.Pastorius (basso) insieme ad A.Britti (chitarra) e ad uno di quei tipi malati che suonano ore ed ore di flamenco al Moretti (chitarra), alcolizzateli per bene e dopo aver shakerato pensate che questi oltre a suonare qualsiasi cosa (hanno fatto un set di percussiono suonando le casse delle chitarre che il sommo maestro Lillo sarebbe sbiancato) fanno pure i cazzoni e dicono un mucchio di boiate...spettacolo!!!
In conclusione la serata è stata ottima e abbondante, spero soltanto che la condizione alcolica non mi abbia portato ad alterare il quadro mnestico della mia deposizione, in conclusione ricordandovi che tutto questo è per mero tuziorismo vi auguro buona giornata e a presto!!!!

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mercoledì, febbraio 22, 2006

Visitate questo sito:

www.coolstreaming.us

e scaricate il mediacenter..
un mondo infinito di TV online gratis si aprirà davanti ai vs. occhi!!!

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martedì, febbraio 21, 2006

LA MIA SU CALDEROLI, VIGNETTE, ECC

non mi attacco a quanto detto dal buon Sdee perché volevo fare un discorso lunghetto, non adatto a un commento... dunque:

Calderoli è indegno di essere un ministro della Repubblica, ma non lo scopriamo certo con questa sua ultima "trovata".

Però c'è da considerare un fatto quantomeno sospetto: io vivo in Italia, guardo un sacco di telegiornali, sono spesso collegato ad internet, insomma mi tengo informato...
bene, quando io sono venuto a sapere della sparata di Calderoli, a Bengasi c'erano GIA' migliaia di persone che assaltavano la nostra ambasciata da ORE.

ora, i casi sono due:
o MIGLIAIA di Libici sono più attenti di me alla politica italiana, e hanno i mezzi per tenersi informati praticamente in tempo reale su quello che succede da noi, oppure qui non si tratta della legittima e spontanea indignazione di bravi padri di famiglia musulmani, ma di ben altro:

vale a dire una situazione in cui ci sono dei facinorosi "professionisti", che vengono tenuti "in caldo" pronti a far scoppiare un casino, e non appena succede qualche minimo fatto che possano prendere a pretesto vengono "scatenati" dai loro capi...

a tal proposito, ancora Magdi Allam (in questo momento delicato sarebbe bene che stampassero i suoi articoli su volantini in ciclostile e li distribuissero gratuitamente in tutta Italia... molta gente ci penserebbe due volte prima di dire cazzate per malafede o disinformazione).

notate in particolare il passaggio in cui sottolinea che in Libia NESSUNO, MAI, manifesta spontaneamente... se il Governo non è d'accordo non si svolge nessuna manifestazione!




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lunedì, febbraio 20, 2006

Solo una domanda per voi...

MA COSA CAZZO HA FATTO CALDEROLI???

Ma perchè nel mio paese ogni giorno qualcuno deve porre un nuovo limite alla decenza???
Ma che dico decenza...ALLA DIGNITA'!!!!

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venerdì, febbraio 17, 2006

Da pochi giorni in qua l'Italia è cambiata...se vi fate uno spinello siete sempre più perseguibili, giusto forse...
però...questi hanno fatto qualcosa in più...

e guardate dove sono oggi!!!!

http://www.beppegrillo.it/documenti/onorevoli_wanted.pdf



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giovedì, febbraio 16, 2006

Qui di seguito una interessante lista di "definizioni".... :)





ARCHITETTO:
dicesi di un tipo che non è sufficientemente macho per essereingegnere; né abbastanza finocchio per essere stilista.

AUTORITA‘:
colui che arriva dopo la battaglia e prende a calci i feriti.

BOY SCOUT:
un bambino vestito da coglione comandato da un coglione vestito da bambino.

CONSULENTE:
è uno che ti prende l'orologio dal polso, ti dice l'ora e si fa pagare la prestazione.

DIPLOMATICO:
Colui che ti dice di andare a fare in culo in modo tale che non vedi l'ora di iniziare il viaggio.

ECONOMISTA:
è un esperto che saprà domani perché ciò che ha predetto ieri non è successo oggi.

ETERNITA':
lasso di tempo che trascorre da quando hai finito a quandol'hai riaccompagnata a casa.

FISICO QUANTICO:
è un uomo cieco in una stanza buia che cerca un gatto nero. Che non c'è.

HARDWARE:
parte del computer che riceve i colpi quando si pianta il software.

IMPAZIENZA:
aspettare in fretta.

INCRESCIOSO:
uomo con un'erezione che cammina contro il muro e la prima cosa con cui lo tocca e' il naso.

INDIFFERENZA:
atteggiamento assunto da una donna nei confronti di un uomo che non le interessa, interpretato dall'uomo come "sta facendo la difficile".

INFLAZIONE:
è dover vivere pagando i prezzi dell'anno prossimo con lo stipendio dell'anno scorso.

INTELLETTUALE:
individuo capace di pensare per più di due ore a qualcosache non sia il sesso.

INTER-VISTA:
ciò che si vede tra le gambe dell'intervistata.

LAVORO DI SQUADRA:
possibilità di addossare la colpa agli altri.

LINGUA:
organo sessuale che certi degenerati usano per parlare.

MAL DI TESTA:
anticoncezionale più usato dalla donna degli anni 90.

MONOGAMO:
poligamo represso.

NANOSECONDO:
frazione di tempo che trascorre tra l'accendersi della luce verde del semaforo e il suono del clacson dell'automobile dietro a noi.

PRETE:
persona che tutti chiamano padre eccetto i suoi figli, che lo chiamano zio.

PROGRAMMATORE:
è colui che ti risolve in modo incomprensibile un problema che non sapevi di avere.

PSICOLOGO:
è colui che guarda tutti gli altri quando una bella donnaentra nella stanza.

STATISTICO:
è qualcuno di abile con i numeri ma che non ha sufficiente personalità per essere ingegnere.

UROLOGO:
è il medico che ti guarda l'uccello con disprezzo, te lo tocca con disgusto e ti passa la parcella come se te lo avesse soddisfatto.



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martedì, febbraio 14, 2006




SVEGLIA!!!!!!!!!!!

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domenica, febbraio 12, 2006

UNA LEGGENDA!!!











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sabato, febbraio 11, 2006

Tanto per vedere i limiti del blog,faccio una prova


DR. FRANKENSTEIN: Se osserviamo la base di un cervello che è stato appena prelevato da un cranio, si può in effetti vedere ben poco del mesencefalo. Tuttavia, come ho dimostrato nella mia lezione della settimana scorsa, se si distaccano delicatamente le parti inferiori dei lobi temporali, si può vedere la parte superiore della radice del cervello. Questa cosiddetta base del cervello è composta dal mesencefalo, da una protuberanza tondeggiante chiamata ponte di Varolio, e da un gambo che si assottiglia verso il basso, chiamato midollo allungato, il quale fuoriesce dal cranio attraverso il foro occipitale, e naturalmente diviene il midollo spinale. Ci sono domande prima che prosegua?
STUDENTE: Io avrei una domanda, dottor Frankenstein.
DR. FRANKENSTEIN: Si legge Fronkonsteen.
STUDENTE: Come, prego?
DR. FRANKENSTEIN: Il mio nome si pronuncia Fronkonsteen.
STUDENTE: Ma lei non è il nipote del famoso dottor Victor Frankenstein della Transilvania che andava nei cimiteri, disseppelliva cadaveri sotterrati da poco e trasformava organi morti in...
DR. FRANKENSTEIN: Sì! Sì! Sì! Lo sanno tutti che cosa faceva. Ma io preferisco essere ricordato per il mio piccolo contributo alla scienza, e non per la mia accidentale discendenza da un famoso... coglione. Ora, se non le spiace, vuol tornare alla sua domanda?
STUDENTE: Beh, Professore, non sono sicuro di aver capito la differenza tra impulsi nervosi riflessi e volontari.
DR. FRANKENSTEIN: Benone. Dato che la lezione aveva in programma una dimostrazione di quella differenza, possiamo procedere. Il signor Hilltop, qui presente, con cui non ho mai lavorato, e a cui non ho dato precedenti istruzioni, ha gentilmente offerto i suoi servigi per la dimostrazione di questo pomeriggio. Signor Hilltop, per favore, salti giù dal lettino e si metta in piedi lì davanti. Un salto niente male. Signor Hilltop! Vuole alzare il ginocchio sinistro, prego? Avete appena visto l'effetto di un impulso nervoso volontario. Comincia con uno stimolo proveniente dalla corteccia cerebrale, passa attraverso la base del cervello ed arriva ai muscoli interessati. Signor Hilltop, può abbassare il ginocchio. I movimenti riflessi sono invece quelli che non dipendono dalla volontà, ma sono effettuati tramite collegamenti tra il sistema nervoso periferico e il sistema nervoso centrale. Brutto, sporco, lurido figlio di puttana! Noi non siamo coscienti di questi impulsi, né abbiamo la volontà che essi compiano la contrazione dei nostri muscoli, eppure, come avete visto, funzionano da soli. Ma se invece noi blocchiamo questi impulsi, semplicemente applicando una pressione, il che può essere fatto con una qualsiasi morsa di metallo, sul rigonfiamento alla base del nervo posteriore per, diciamo, cinque o sei secondi... Brutto bastardo incestuoso e porco! Come vedete, ogni comunicazione è interrotta. Non basta la nostra meccanica perfetta. In mancanza di questo continuo arrivo di impulsi motori noi crolleremmo, come un pezzo di stoffa bagnata!
HILLTOP: Aaah!
DR. FRANKENSTEIN: In conclusione, si deve notare... Gli dia un dollaro extra.
CARLSON: Un altro dollaro, sissignore.
DR. FRANKENSTEIN: ... che qualsiasi pur anche minima lesione della radice del nervo è sempre grave, perché una volta che la fibra del nervo è recisa non vi è alcun modo, in cielo oppure in terra, di ricreare in essa la vita. Nessun'altra domanda, prima di andar via?
STUDENTE: Ah, dottor Frankenstein... Fronkonsteen...
DR. FRANKENSTEIN: Sì?
STUDENTE: Non è forse esatto allora che Darwin conservò alcuni pezzi di vermicelli in una scatoletta, e che per chissà quale causa straordinaria essi cominciarono effettivamente a muoversi con movimenti volontari?
DR. FRANKENSTEIN: Sta parlando di vermi o di spaghetti?
STUDENTE: Ma di vermi, Professore.
DR. FRANKENSTEIN: Sì, mi sembra di aver letto qualcosa in proposito, quando ero studente. Ma tenga presente che un verme, con pochissime eccezioni, non è un essere umano.
STUDENTE: Ma non è stato quello alla base di tutti gli esperimenti di suo nonno? La rianimazione di tessuti inanimati?
DR. FRANKENSTEIN: Mio nonno, vede, non era affatto sano di mente.
STUDENTE: Ma essendo un Fronkonsteen, lei non è neppure un po' curioso di sapere... L'idea di poter riportare in vita ciò che una volta era morto non l'affascina?
DR. FRANKENSTEIN: Lei sta soltanto parlando delle deliranti sciocchezze di un individuo che era pazzo. Ciò che è morto, è morto.
STUDENTE: Ma pensi ai recenti trapianti di cuori e reni!
DR. FRANKENSTEIN: Cuori e reni sono soltanto dei giocattoli! Io parlo del sistema nervoso centrale!
STUDENTE: Ma scusi, allora lei...
DR. FRANKENSTEIN: Io sono uno scienziato, non un filosofo! C'è più probabilità di rianimare questo bisturi che riparare un sistema nervoso spezzato!
STUDENTE: Ma lei dimentica il lavoro di suo nonno.
DR. FRANKENSTEIN: Il lavoro che ha fatto mio nonno è solo cacca! La morte a me non interessa! La sola cosa che riguarda me è la conservazione della vita! Adesso la lezione è terminata.
HERR FALKSTEIN: Doktor Frankenstein?
DR. FRANKENSTEIN: Sono Fronkonsteen.
HERR FALKSTEIN: Mi chiamo Gerhard Rosenthal. Ho viaggiato più di cinquemila miglia per portare il testamento di suo grande e famoso nonno, il barone Victor von Frankenstein.

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ELIZABETH: Oh, mio caro tesoro. Oh, mio dolce amore. Conterò le ore che tu sei via.
DR. FRANKENSTEIN: Oh tesoro adorato, anch'io.
ELIZABETH: No, non sulle labbra.
DR. FRANKENSTEIN: Cosa?
ELIZABETH: Vado a quel party di Nanna e Nicky più tardi, non voglio avere sbaffi di rossetto.
DR. FRANKENSTEIN: Oh.
ELIZABETH: Capisci vero?
DR. FRANKENSTEIN: Ma certo.
CAPOSTAZIONE: In carrozza!
ELIZABETH: Oh Dio!
DR. FRANKENSTEIN: Beh, credo che ci siamo.
ELIZABETH: Freddy, tesoro... Oh, come faccio a dire in due minuti quello che mi ci è voluto tutta una vita a comprendere?
DR. FRANKENSTEIN: Perché non provi?
ELIZABETH: D'accordo. Sei tutto maschio, sono tua, fai ciò che vuoi di me, che altro posso dire?
DR. FRANKENSTEIN: Mio dolce amore...
ELIZABETH: I capelli! Vengo adesso dal parrucchiere.
DR. FRANKENSTEIN: Scusa, scusa.
ELIZABETH: Spero che ti piacciano le nozze all'antica.
DR. FRANKENSTEIN: Preferisco le notti di nozze all'antica.
ELIZABETH: Ah, sei incorreggibile.
DR. FRANKENSTEIN: Vorrebbe dire che mi ami?
ELIZABETH: Ci puoi scommettere le mutandine.
DR. FRANKENSTEIN: Oh, mio unico amore...
ELIZABETH: Taffetà, caro.
DR. FRANKENSTEIN: Taffetà, tesorino.
ELIZABETH: No, il vestito. È di taffetà, si sgualcisce.
DR. FRANKENSTEIN: Oh.
CAPOSTAZIONE: In carrozza!
ELIZABETH: Lo odio quell'uomo orribile. Beh, vai via, prima che perda ogni controllo di me stessa... Ah le unghie. Ah...
DR. FRANKENSTEIN: Scusami! A presto cara.
ELIZABETH: A presto Freddy.
DR. FRANKENSTEIN: Tesoro...
ELIZABETH: Oh...
MOGLIE: Harry, quello ha ricominciato!
HARRY: E che diavolo vuoi che ci faccia.
MOGLIE: Ma tutti i giorni!
HARRY: Beato lui che ce la fa.
CONTROLLORE: New York signori, per New York prepararsi a scendere.
MOGLIE: Hans, er wachte schon weider.
HANS: Was so [...]
MOGLIE: Aber jaden tag.
HANS: [...] Lass ihm, lass ihm.
CONTROLLORE: Transylvania nachste! Jeder austeigen fur Transylvania!
DR. FRANKENSTEIN: [Ehi, ragazzo. Siamo in Transilvania?]
Boy: Ja, klar, [l'hai azzeccata. Ehi, vuoi una lucidata?]
DR. FRANKENSTEIN: Uh... No, danke.

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IGOR: Doktor Frankenstein?
DR. FRANKENSTEIN: Fronkonsteen!
IGOR: Vuol prendermi in giro?
DR. FRANKENSTEIN: No, si pronuncia Fronkonsteen.
IGOR: Allora dice anche Fredreick.
DR. FRANKENSTEIN: No Frederick.
IGOR: Beh perché non è Fredreick Fronkonsteen?
DR. FRANKENSTEIN: Non lo è, è Frederick Fronkonsteen.
IGOR: Capisco.
DR. FRANKENSTEIN: Tu devi essere Igor.
IGOR: No, si pronuncia Aigor.
DR. FRANKENSTEIN: Ma mi hanno detto che era Igor.
IGOR: Beh, avevano torto, non le pare?
DR. FRANKENSTEIN: Eh... Ma ti ha mandato Herr Rosenthal, non è vero?
IGOR: Sì. Mio nonno, vede, lavorava per suo nonno una volta.
DR. FRANKENSTEIN: Ah, ah. Che carino!
IGOR: Naturalmente il compenso adesso è triplo.
DR. FRANKENSTEIN: Naturalmente, naturalmente. Sono certo che andremo molto d'accordo. Oh scusa, io... ah... non voglio metterti in imbarazzo ma sono un chirurgo di una certa bravura, potrei forse aiutarti con quella gobba.
IGOR: Quale gobba?
DR. FRANKENSTEIN: Si va?
IGOR: Lasci fare a me, padrone.
DR. FRANKENSTEIN: Oh, grazie infinite.
IGOR: Segua i miei passi, si aiuti con questo. Penso che starà più comodo se sale di dietro.
DR. FRANKENSTEIN: Ah!
INGA: Uh!
DR. FRANKENSTEIN: Cos'è stato?
IGOR: Oh, è certamente Inga. Herr Rosenthal ha detto che lei avrebbe avuto bisogno di un'assistente di laboratorio.
DR. FRANKENSTEIN: Oh.
INGA: Oh, Gruss Gott. Lei venire in fieno con me, prego mi montare subito, io tanto aspettare. Dai, dai, fare anche tu...
DR. FRANKENSTEIN: Oh!
INGA: Certe volte io molta paura di lampi.
DR. FRANKENSTEIN: È una scarica atmosferica, nient'altro, niente di cui impaurirsi.
INGA: Lupu ulula.
DR. FRANKENSTEIN: Lupo ululà?
IGOR: Là!
DR. FRANKENSTEIN: Cosa?
IGOR: Lupu ululà e castellu ululì!
DR. FRANKENSTEIN: Ma come diavolo parli?
IGOR: È lei che ha cominciato.
DR. FRANKENSTEIN: No, non è vero.
IGOR: Non insisto, è lei il padrone. Bene, eccululà. Casa! Lupu ululà... ... castellu ululì!

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DR. FRANKENSTEIN: Mai visti due così.
INGA: Oh grazie dottore!
DR. FRANKENSTEIN: Eh? Non c'è di che.
FRAU BLÜCHER: Io sono Frau Blücher.
IGOR: Fermi!
DR. FRANKENSTEIN: Molto piacere, io sono il dottor Fronkonsteen. Questa è la mia assistente. Inga, posso presentarle Frau Blücher. Ma che cos'hanno?
FRAU BLÜCHER: La scorterò di sopra al suo appartamento, Herr Doktor. La prego, voglia seguirmi.
DR. FRANKENSTEIN: Aigor, vuoi portare il bagaglio appena hai finito, per piacere?
IGOR: Sì padrone!
DR. FRANKENSTEIN: Dopo di lei, Frau Blücher.
IGOR: Blücher!
FRAU BLÜCHER: Mi segua, la prego. Stia vicino alle candele! Questa scala è pericolosa. Questa è la sua stanza da letto. Era la stanza di suo nonno Viktor.
DR. FRANKENSTEIN: Ah sì. Bene sembra ci siano parecchi libri.
FRAU BLÜCHER: È qui che Viktor... che il barone aveva la sua biblioteca medica.
DR. FRANKENSTEIN: E dov'è la biblioteca privata del barone?
FRAU BLÜCHER: Non so di cosa parli, signore.
DR. FRANKENSTEIN: Beh... questi libri sono molto generici li ha qualsiasi medico nel suo studio.
FRAU BLÜCHER: Questa è l'unica biblioteca di cui io sappia, dottor Frankenstone.
Dr. FRANKENSTAIN & FRAU BLÜCHER: Fronkonsteen.
DR. FRANKENSTEIN: Bene, si vedrà. Buonanotte.
FRAU BLÜCHER: Il dottore gradisce un brandy prima di ritirarsi?
DR. FRANKENSTEIN: No, grazie.
FRAU BLÜCHER: Una buona camomilla, può darsi?
DR. FRANKENSTEIN: No, grazie mille comunque, no grazie.
FRAU BLÜCHER: Orzata con latte?
DR. FRANKENSTEIN: Niente! Grazie. Sono alquanto stanco.
FRAU BLÜCHER: Allora io dico buonanotte.
DR. FRANKENSTEIN: Buonanotte!
FRAU BLÜCHER: Buonanotte, caro! Buonanotte Herr Doktor.
DR. FRANKENSTEIN: Buonanotte Frau Blücher!

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DR. FRANKENSTEIN: No. No. No. No, no, no, no. No. Non sono un Frankenstein. Io, non sono un Frankenstein, sono un Fronkonsteen. Non dite balle! Non ho creduto mai al destino! E non lo griderò... Bene, va bene hai vinto, hai vinto, mi arrendo, griderò, griderò, il destino, il destino, il destino! Il destino! Il destino è quel che è, non c'è scampo più per me! Il destino è quel che è, non c'è scampo più... per me! Oh...
INGA: DR. FRANKENSTEIN: Doktor Fronkonsteen, si svegli, la prego.
DR. FRANKENSTEIN: Cosa c'è?
INGA: Stava facendo sogno brutto.
DR. FRANKENSTEIN: Cos'è questa strana musica?
INGA: Io non so. Però sembra che proviene... proviene da dietro di libreria. Ja!
DR. FRANKENSTEIN: Proviene da libreria dietro. Mi dia la vestaglia, per favore. Aveva ragione, viene da dietro questa parete. Dov'è? Ma dov'è?
INGA: Che cosa?
DR. FRANKENSTEIN: C'è sempre un congegno, mi basta trovar la leva per farlo scattare. Ah, sì. Eh! Sembra più forte da questa parte, mi dia quella candela, grazie! Rimetta-a posto-la candela. Bene, penso di aver capito tutto ora. Tolga di lì la candela e io bloccherò la libreria col mio corpo. Ora apra bene le orecchie: non metta la candela a posto. Con tutta la sua forza faccia leva in senso contrario sulla libreria. È... È... è tutto ben chiaro?
INGA: Ja, credo di sì.
DR. FRANKENSTEIN: Brava Inga.
INGA: Rimetta-a posto-la candela! Dottore guardi: passaggio segreto.
DR. FRANKENSTEIN: Qualunque cosa sia, quella musica viene da laggiù. È meglio che dia un'occhiata.
INGA: Mi lascia venire con lei dottore la prego, non voglio restare sola quassù.
DR. FRANKENSTEIN: Allora... chiuda bene tutto e mi segua.
INGA: Oh dottore, la candela!
DR. FRANKENSTEIN: Brava Inga, proviamo con quest'altra. Indietro! Shhh!
INGA: Aaah!
DR. FRANKENSTEIN: Niente paura, cara. È soltanto un topo. Un lurido, schifoso ratto.

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DR. FRANKENSTEIN: Morto da tre anni. Buon Dio! Morto da due anni. Morto da sei mesi. Morto di giornata.
IGOR: Ahi, la testa ho perso, e la testa e il cuor... te... e te... ta ta ta ta... ah!
DR. FRANKENSTEIN: Aigor!
IGOR: Fredreick!
DR. FRANKENSTEIN: Come sei arrivato qui?
IGOR: Sono sceso col montavivande, ho sentito una stranissima musica da sopra, in cucina, e così l'ho seguita fin qua. Ho fatto un colpo gobbo.
INGA: Ci doveva essere qualcun altro quaggiù allora.
DR. FRANKENSTEIN: Sembrerebbe che lei abbia ragione. E là c'è l'unica altra porta.
IGOR: Aspetti padrone, potrebbe essere pericoloso... Vada avanti lei.
DR. FRANKENSTEIN: Non c'è nessuna luce da queste parti.
IGOR: Ci sono due interruttori sospetti qui ma non voglio essere io il primo.
DR. FRANKENSTEIN: Ma è un malocchio questo!
IGOR: E questo no?
INGA: Oh.
DR. FRANKENSTEIN: Così è qui che mio nonno lavorava.
VICTOR FRANKENSTEIN: Pensate: un cervello morto riportato in vita. Guardate, notate, niente sangue, soltanto qualche sutura... attacca l'interruttore principale.
NONNO DI IGOR: Sì, padrone.
DR. FRANKENSTEIN: È schifoso e cade a pezzi.
IGOR: Beh non so, riverniciato, con qualche fiore, un paio di cuscini vivaci...
DR. FRANKENSTEIN: Beh, sembra che il nostro misterioso violinista sia scom...
INGA: Scom... che?
IGOR: Parso.
DR. FRANKENSTEIN: Shhh! C'è una luce che filtra da dietro quella porta Seguitemi.
INGA: Eh! Doktor, guardi.
DR. FRANKENSTEIN: Bene. Questo spiega la musica.
IGOR: È ancora caldo.
DR. FRANKENSTEIN: Hmmm.
INGA: Ma chi è che suonava questo?
DR. FRANKENSTEIN: Non lo so, ma chiunque fosse ha appena finito di fumare il suo sigaro. Quali strane cose accadono? Che cos'è questo posto?
IGOR: La camera da musica.
INGA: Ma qui non c'è altro che solo libri e documenti.
DR. FRANKENSTEIN: Libri e documenti. Ma certo! È la biblioteca privata di mio nonno! Lo sento! Guardate! Guardate questo! "Come lo feci", di Victor Frankenstein. ...finché dal mezzo di queste tenebre una luce improvvisa mi illuminò, una luce così brillante e portentosa, eppure così semplice. Cambiare i poli da positivo a negativo e da negativo a positivo. Io solo sono riuscito a scoprire il segreto di infondere la vita. Macché, anche di più! Io proprio io sono divenuto capace di animare nuovamente la materia inanimata. Si! Può! Fare!

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DR. FRANKENSTEIN: Aringa?
INGA: Grazie dottore!
DR. FRANKENSTEIN: Dato che la minutezza delle parti rallentava notevolmente il mio lavoro, decisi di fare una creatura dalle dimensioni gigantesche. Ma certo. Questo semplificherebbe tutto.
INGA: In altre parole le vene, i piedi, le mani e tutti gli organi dovrebbero essere ingranditi?
DR. FRANKENSTEIN: Esatto!
INGA: Allora avrebbe un enorme Schwanzstück!
DR. FRANKENSTEIN: Questo è evidente.
INGA: Oooh!
IGOR: Diventerà molto popolare.
DR. FRANKENSTEIN: Dunque, ciò che vogliamo ottenere è un essere alto circa due metri e venti, con caratteristiche che risultino tutte naturalmente o artificialmente proporzionate.
IGOR: Vuol dire più o meno così?
DR. FRANKENSTEIN: Toh, guarda, hai colto lo spirito, lo sai? Grezzo, sì. Primitivo, sì. Magari perfino grottesco, eppure qualcosa di inesplicabile mi dice che questo potrebbe essere il nostro uomo.

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BECCHINO: Va bene, va bene, basta così per uomo come questo.
DR. FRANKENSTEIN: Stai giù! Vieni. Che lavoro schifoso!
IGOR: Potrebbe esser peggio.
DR. FRANKENSTEIN: E come?
IGOR: Potrebbe piovere!
DR. FRANKENSTEIN: Presto!
AGENTE: Serve una mano?
DR. FRANKENSTEIN: Ah... No, grazie! Ne ho già una. Grazie infinite, lo stesso.
AGENTE: Eine moment, signore. Io conosce tutti in questi paraggi, ma mai ho visto sua faccia prima di ora, vuole me dire chi è lei?
DR. FRANKENSTEIN: Sì, sono il dottor Frederick Fronkensteen, appena arrivato dall'America.
AGENTE: Oh, ja, signore, mi avevano detto che era qui. Beh io sono l'agente Henry, piacere di la conoscere.
DR. FRANKENSTEIN: È davvero un piacere conoscerla.
AGENTE: Ma lei è freddo come pezzo di ghiaccio, signore. Deve si scaldare davanti a un grande bello fuoco. E uno goccio di vecchia acquavite è proprio quello che lei ci vuole, signore.
DR. FRANKENSTEIN: Ha ragione, sì.
AGENTE: Beh, si lei ha bisogno di me qualche volta, io sono a portata di mano.
DR. FRANKENSTEIN: Grazie infinite, agente.
AGENTE: Ai suoi ordini signore, sempre.
DR. FRANKENSTEIN: Buonanotte agente.
AGENTE: Buonanotte signore.
DR. FRANKENSTEIN: Oh, che vista tremenda. Che notta profonda e portentosa è questa. Con un tale esemplare per il corpo, tutto ciò che ci serve adesso è un cervello ugualmente stupendo. Tu sai cosa fare.
IGOR: Credo di avere capito tutto.
DR. FRANKENSTEIN: Bravo. Ma non... ma non ce l'avevi da questa parte.
IGOR: Cosa?
DR. FRANKENSTEIN: La... oh, non importa. Hai quel nome che ti ho dato?
IGOR: Sì, me lo sono scritto: H. Delbruck.
DR. FRANKENSTEIN: Hans Delbruck!

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IGOR: Oh! Ah!

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INGA: È orribile!
DR. FRANKENSTEIN: È bellissimo. E... per di più è mio! Sbrighiamoci, l'ora e gli elementi ci sono propizi. Sei pronto?
IGOR: È sicuro che è così che fu fatto?
DR. FRANKENSTEIN: Sì, sì, è tutto scritto nei suoi appunti, adesso lega gli aquiloni e vieni giù più in fretta che puoi.
IGOR: Che fretta c'è?
DR. FRANKENSTEIN: C'è la possibilità di rimanere fulminati. Hai capito? Ho detto: c'è la possibilità di rimanere fulminati. Hai sentito adesso?
IGOR: Ho sentito, ho sentito, perché urla in questo modo?
DR. FRANKENSTEIN: Hai... hai legato gli aquiloni?
IGOR: Certo!
DR. FRANKENSTEIN: Ah. Bene, bravo. Controlla il generatore.
IGOR: Sì, padrone.
DR. FRANKENSTEIN: Aigor! Apri la valvola di sicurezza sul volano principale.
IGOR: Sì, padrone.
DR. FRANKENSTEIN: Riesci ad immaginare il cervello di Hans Delbruck in questo corpo?
INGA: Oh, Frederick!
DR. FRANKENSTEIN: Questo è il momento. Bene, cara, è pronta?
INGA: Sì dottore.
DR. FRANKENSTEIN: Lo tiri su!
INGA: Ora? Proprio qui?
DR. FRANKENSTEIN: Sì, sì, alzi il piano mobile.
INGA: Oh, il piano mobile, oh quello, sì, sì, ja.
DR. FRANKENSTEIN: Da quel fatale giorno in cui fetidi pezzi di melma fuoriuscirono dalle acque ed urlarono alle fredde stelle: "io sono l'uomo", il nostro grande terrore è stato sempre la conoscenza della nostra mortalità. Da stanotte lanceremo il guanto della scienza contro lo spaventoso volto della morte stessa. Stanotte noi ascenderemo nell'alto dei cieli! Sfideremo il terremoto! Comanderemo il tuono! E penetreremo fino nel grembo dell'impervia natura che ci circonda! Quando ti do il via chiudi il primo circuito.
IGOR: Sarà fatto, padrone.
DR. FRANKENSTEIN: A posto! Pronti... Via! Chiudi il secondo circuito! Chiudi il terzo circuito!
IGOR: No! Quello è meglio di no!
DR. FRANKENSTEIN: Chiudilo, ti ho detto! Chiudilo! Dagli vita! Dagli vita capito? Dai vita alla mia creatura! Dagli vita! Staccate tutto quanto e portatemi giù! Niente.
INGA: Oh, dottore, sono così...
DR. FRANKENSTEIN: No, no, su col morale. Se la scienza ci insegna qualcosa, ci insegna ad accettare i nostri fallimenti come i nostri successi, con calma, dignità e classe. Figlio di puttana! Bastardo! Te la farò pagare! Perché mi hai fatto questo? Perché mi hai fatto questo?
INGA: Lo lasci dottore, lo lasci, così lo uccide, lo lasci!
DR. FRANKENSTEIN: Non voglio più vivere! Ora non voglio più vivere!
IGOR: Calma, dignità e classe.
DR. FRANKENSTEIN: Oh mamma!

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PRIMO CONSIGLIERE: Presidente, quell'uomo è differente io vi dico. Per avere prova basta lui parlare per cinque minuti. Ja?
CITTADINO: Lui è un Frankenstein! Loro tutti uguali. Ce l'hanno in loro sangue! Non possibile evitare. Questi scienziati sono tutti uguali. Dicono che lavorano per noi, ma verità è che loro vogliono governare mondo!
SECONDO CONSIGLIERE: Eine momente! Oh, basta così! Io non vuole che questa assemblea diventa un sommosso. Sono accuse molto grave quelle che fate, e ancora più dolorose per noi, vostri anziani, perché noi ancora abbiamo incubi per fatti avvenuti prima di ora. Ma non abbiamo ancora ascoltato l'uomo più qualificato per bene giudicare situazione. Ispettore Kemp, vuole noi dire qualcosa prego?
ISPETTORE KEMP: Un sommosso è un coso brutto, und, quando l'incominciate, quando... C'è poca probabilità, poca, di lei fermare senza spargere sangue. Io dico che prima di andare in giro ad ammazzaren gente è meglio essere molto certi, molto, di nostro probo. Und... Noi dev'essere molti sicuri, molti, che giovane Frankenstein è veramente [sui passi di suo nonno].
CITTADINI: Cosa?
ISPETTORE KEMP: Che segue i passi di nonno suo Viktor, passi, passi, battere.
CITTADINI: Oh, passi.
ISPETTORE KEMP: Io dico: molto meglio, molto, che io vado a fare un visitina a caro Doktor, caro. Und, a fare due parlate, due, con lui.

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DR. FRANKENSTEIN: Reputazione. Reputazione!
INGA: Oh, dottore. Lei non deve torturarsi in questo modo. Deve cercare di evitare di ci pensare. Guardi lì, non ha nemmeno toccato suo cibo.
DR. FRANKENSTEIN: Ecco, ora l'ho toccato, contenta?
IGOR: Eh già, non dimenticherò mai il mio povero babbo. Quando questo capitava a lui, beh, sa che cosa soleva dirmi?
DR. FRANKENSTEIN: Cosa diceva?
IGOR: Quando la sorte ti è contraria e mancato t'è il successo, smetti di far castelli in aria e va a piangere sul...
DR. FRANKENSTEIN: Oh, può darsi sia meglio così. Povera grancassa senza vita, forse stai meglio morta.

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MOSTRO: Mmm!
IGOR: Questo cos'è?
DR. FRANKENSTEIN: Torta di mele della nonna.
MOSTRO: Mmm!
DR. FRANKENSTEIN: Ti piace eh? Io non vado matto per i dolci, sai, però ti capisco.
IGOR: Ma a chi sta parlando?
DR. FRANKENSTEIN: A te. Hai fatto un verso da ghiottone, quindi ti piace il dolce.
IGOR: Io non ho fatto nessun verso, ho solo chiesto che cos'era.
DR. FRANKENSTEIN: Ma sì, ti ho sentito.
IGOR: Non ero io.
INGA: Io nemmeno.
DR. FRANKENSTEIN: Ah scusate ma, se non eri tu e neppure...
MOSTRO: Mmm! Mmm!
DR. FRANKENSTEIN: È vivo. È vivo. È vivo, vivo! Lasciate fare a me. Ciao caro, adesso ti libererò.
MOSTO: Mmm.
DR. FRANKENSTEIN: Il sedativo è pronto?
INGA: Sì dottore.
MOSTRO: Mmm.
DR. FRANKENSTEIN: Voglio che tu ti metta seduto.
MOSTRO: Mmm.
DR. FRANKENSTEIN: Adesso alzati in piedi.
MOSTRO: Mmm. Mmm.
DR. FRANKENSTEIN: Dai, che ci riesci. Ora cammina.
INGA: Oh, dottore, ho paura.
MOSTRO: Mmm.
DR. FRANKENSTEIN: Non si preoccupi. Bene, bene.
MOSTRO: Mmm.
DR. FRANKENSTEIN: Ma che c'è? Che ti prende? Presto, dategli... Presto dategli il...
IGOR: Cosa, dategli cosa? Cerchi di mimarlo. Quattro sillabe. Prima sillaba. Suona come...
INGA: Te? Suona come me? Te? Se?
IGOR: Se!
INGA: Seconda sillaba. Preposizione come di, con, su?
IGOR: Da! Se-da... Ha detto sedano, ha detto sedano! Come? Se-da-dado, date un sedadavo.
INGA: Tivo! Sedativo!
IGOR: Ci ho azzeccato.
MOSTRO: Mmm!
DR. FRANKENSTEIN: Sedadavo?
INGA: Oh, Frederick, niente di rotto?
DR. FRANKENSTEIN: Sì. Vuole scusarmi un secondo cara?
INGA: Oh, naturalmente dottore.
DR. FRANKENSTEIN: Aigor, posso parlarti un momento?
IGOR: Certamente.
DR. FRANKENSTEIN: Siediti, vuoi?
IGOR: Grazie.
DR. FRANKENSTEIN: No no, più su.
IGOR: Grazie.
DR. FRANKENSTEIN: Dimmi, quel cervello che mi hai portato era di Hans Delbruck?
IGOR: No.
DR. FRANKENSTEIN: Ah, bene. E ti dispiacerebbe dirmi di chi era il cervello che gli ho messo dentro?
IGOR: Non si arrabbierà, eh?
DR. FRANKENSTEIN: No io non mi arrabbierò
IGOR: Ab... qualcosa.
DR. FRANKENSTEIN: Ab... qualcosa. Ab chi?
IGOR: Ab... norme.
DR. FRANKENSTEIN: Ab... norme!
Igor: Son quasi sicuro che era quello il nome.
DR. FRANKENSTEIN: Ah, ah! Vorresti dire che io ho messo un cervello abnorme in un energumeno lungo due metri e venti e largo come un armadio a due ante? Canaglia! È questo che vorresti dirmi?
IGOR: Presto dategli...
INGA: Cosa? Quattro sillabe, se...
DR. FRANKENSTEIN: Mi domando chi sarà mai a quest'ora.

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DR. FRANKENSTEIN: Inga, svelta, vada a vedere chi è. Tu. Prendi quella cosa e rimettila sopra quel tavolo, e che sia molto ben legata, chiaro?
IGOR: Lei dove va?
DR. FRANKENSTEIN: A rassettarmi, per sembrare normale. Dobbiamo comportarci in maniera normale... Ah, mostri!
ISPETTORE KEMP: Tiro eccellente, tiro.
DR. FRANKENSTEIN: Questo è il ventesimo secolo Kemp, i mostri sono cose passate come i folletti e i fantasmi.
ISPETTORE KEMP: Nein! Per abitanti di questo villaggio, Herr Doktor, per essi è molto vero, molto invece. Specialmente quando uno nuovo Frankenstein, nuovo, abita in questa casa, in questa.
DR. FRANKENSTEIN: Bella ammucchiata.
ISPETTORE KEMP: Grazie.
DR. FRANKENSTEIN: Non avrei mai creduto che un'intelligenza come la sua accettasse ancora queste superstizioni idiote.
ISPETTORE KEMP: Non è superstizione, mi, che mi preoccupa, Herr Doktor, ma geni, und cromosomi!
DR. FRANKENSTEIN: Sciocchezze.
ISPETTORE KEMP: Beh, può essere, ma questa è Transilvania! Und lei è uno Frankenstein! Lei sembra stranamente turbato di questa discussionen.
DR. FRANKENSTEIN: Non lo sono affatto, la trovo estremamente divertente, nient'altro. Bene, è stato uno spasso, e ora, se non le dispiace ispettore, sono un po' stanco.
ISPETTORE KEMP: Bene, e posso dare ad abitanti sua piena assicurazione che, che lei non ha niente interessi, niente di continuare esperimenti di suo nonno, suo.
MOSTRO: Mmm!
ISPETTORE KEMP: Posso considerarlo un sì?
DR. FRANKENSTEIN: Mh.
ISPETTORE KEMP: Molto bene.
DR. FRANKENSTEIN: Penso che sappia trovare la strada da solo, vero?
ISPETTORE KEMP: Naturalmente. Allora prossimo incontro, prossimo, Herr Baron.
DR. FRANKENSTEIN: Sì, venga in qualsiasi momento, siamo sempre aperti.

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FRAU BLÜCHER: Oh, Victor! Victor! Ce l'abbiamo fatta! Adesso ti libero. Ti piacerebbe meine Scuchckopf? Volevano farti male, ma io ti aiuterò invece.
DR. FRANKENSTEIN: Grazie al cielo se n'è andato... Frau Blücher!
FRAU BLÜCHER: Fermi, non vi avvicinate!
DR. FRANKENSTEIN: Che sta facendo qui?
FRAU BLÜCHER: Io voglio lasciarlo libero.
INGA: No! No, lei non può.
FRAU BLÜCHER: Sì.
DR. FRANKENSTEIN: Ma è impazzita? La ucciderà.
FRAU BLÜCHER: No, non lo farà, lui no, è docile come un agnellino.
MOSTRO: Mmm!
DR. FRANKENSTEIN: Indietro, stia attenta per l'amor del cielo, ha un cervello guasto!
FRAU BLÜCHER: Non è guasto, è cervello buono.
DR. FRANKENSTEIN: È guasto le dico, guasto!
MOSTRO: Mmm!
IGOR: Un'altra iniezione nel chiappone?
FRAU BLÜCHER: Io non ha paura, so che cosa lui piace.
MOSTRO: Mmm!
DR. FRANKENSTEIN: Quella musica...
FRAU BLÜCHER: Sì, anche lei ce l'ha nel sangue, è nel sangue di tutti i Frankenstein. Va dritta al cuore quando le parole sono inutili. Suo nonno lavorava sempre alla creatura che lui faceva.
DR. FRANKENSTEIN: Ma allora era sempre lei?
FRAU BLÜCHER: Sì.
DR. FRANKENSTEIN: Lei suonava quella musica nel cuore della notte.
FRAU BLÜCHER: Sì.
DR. FRANKENSTEIN: Per attirarci nel laboratorio.
FRAU BLÜCHER: Sì.
DR. FRANKENSTEIN: Era suo il sigaro spento nel portacenere.
FRAU BLÜCHER: Sì.
DR. FRANKENSTEIN: Ed è stata lei a lasciare il libro di mio nonno perché lo trovassi.
FRAU BLÜCHER: Sì.
DR. FRANKENSTEIN: Così che io potessi...
FRAU BLÜCHER: Sì.
DR. FRANKENSTEIN: Allora lei e Viktor eravate...
FRAU BLÜCHER: Sì, sì, lo dica, lui era il mio amichetto.
MOSTRO: Aaah! Aaah!
DR. FRANKENSTEIN: Fermati! Fermati! Aspetta!
FRAU BLÜCHER: Ora non lo prenderete più! È libero, mi sentite? Libero!
MOSTRO: Aaah!
DR. FRANKENSTEIN: Se ne è andato. Andato! Dobbiamo assolutamente trovarlo, dobbiamo trovarlo prima che uccida qualcuno! Che cosa ho fatto? Oh, Dio del cielo, che cosa ho fatto?

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HELGA: Io ama mia bella fiorellina, fiorellina, fiorellina, io ama mia bella fiorellina, fiorelli...
MOSTRO: Mmm.
MARITO: Quel mostro libero, dobbiamo tappare tutto! Grazie al cielo hai messo Helga a letto, con questa faccenda del mostro non voglio correre rischi, penso ancora all'altra volta.
MOGLIE: Ma papi, io ti aveva detto che io doveva girare arrosto in forno tu non rammente. Io aveva detto a te di mettera Helga a...
MARITO: Tu non...
HELGA: Ora manda bacetto e fai ciao ciao.
MOSTRO: Mmm.
HELGA: Oh, ora più niente restare. Cosa possiamo adesso gettare?
MARITO: Ma forse era in bagno quando hai guardato.
MOGLIE: Ma... ma non ho nemmeno guardato sopra, credevo avevi guardato tu.
MARITO: Tu non hai guardato sopra?
MOGLIE: Oh!
HELGA: Tu siede là! Tu siede là!
ABELARDO: Una visita, non chiedo altro. Un viandante che possa aiutarmi a passare qualche ora della mia vita solitaria.
MOSTRO: Aaah!
ABELARDO: Grazie Signore, grazie.
MOSTRO: Mmm.
ABELARDO: No, no, no, no, no, non parlare, non parlare, non dire niente. Oh, mia gioia, premio del cielo. Tu devi essere stato il più alto della classe, mi chiamo Abelardo e vivo qui tutto solo. Tu come ti chiami?
MOSTRO: Mmm.
ABELARDO: Non ho afferrato.
MOSTRO: Mmm.
ABELARDO: Oh, perdonami, non ho capito che eri muto. Il cielo ha strani schemi, io un povero eremita cieco e tu... tu un muto. Un muto incredibilmente grande. Ma hai le mani gelate figlio mio, che ne diresti di una bella tazza di minestra, eh? Ah ah, vieni, vieni. Vedrai che starai meglio quando ti sarai rifocillato. Eh, io so cosa significa avere fame e freddo. Sì, sì, e com'è importante avere gentilezze da uno sconosciuto. Sei pronto per la zuppa?
MOSTRO: Mmm.
ABELARDO: Allora porgimi la tazza. Eh, amico mio, amico mio, tu non sai quanto la tua visita significhi per me, per quanto tempo ho atteso la gioia della compagnia di un altro essere umano. MOSTRO: Aaah!
ABELARDO: A volte nella preoccupazione per le faccende di tutti i giorni tendiamo a dimenticare quelli che sono i piaceri semplici...
MOSTRO: Aaah!
ABELARDO: ... che costituiscono la base della vera felicità, ah sì, sì, sì, sì, eh. E ora un po' di vino con la zuppa?
MOSTRO: Mmm.
ABELARDO: Sì, sì, tieni. Aspetta! Un brindisi, un brindisi ad una lunga amicizia. Chissà quanta fame avevi, e adesso, adesso una piccola sorpresa, per una simile occasione avevo da parte dei... sigari. Ecco, tieni!
MOSTRO: Mmm.
ABELARDO: Cosa? No, no, no, no, il fuoco è buono, è buono, ascolta, il fuoco, il fuoco è nostro amico. Guarda come faccio io, adesso ti mostro, eh? Ecco, hai visto? Hai il tuo sigaro? Fa' vedere, fa' vedere, bene. Guarda eh, ora tienlo così, non aspirare finché la punta non è rossa.
MOSTRO: Uahhh! Mmm!
ABELARDO: Aspetta. Aspetta. Ma dove vai? Volevo offrirti anche una sambuca.

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MOSTRO: Aaah!
DR. FRANKENSTEIN: Giù! Presto, il sedativo! Dagli il sedativo! Si è addormentato!
IGOR: Su di me!
DR. FRANKENSTEIN: Io vado là dentro, dammi quella candela.
INGA & IGOR: No!
FRAU BLÜCHER: Sì!
DR. FRANKENSTEIN: L'amore è l'unica cosa che può salvare quella povera creatura, e quindi io voglio convincerlo che egli è amato, sia pure a costo della mia stessa vita. Non importa quello che sentirete, non importa se io vi chiamo e vi prego, non importa se mi metterò a gridare in modo terribile. Voi non aprirete questa porta o distruggerete tutto ciò per cui ho lavorato, sono stato chiaro? Non aprite questa porta!
INGA: Sì dottore.
IGOR: È stato un piacere conoscerla.
MOSTRO: Aaah!
DR. FRANKENSTEIN: Fatemi uscire. Fatemi uscire. Tiratemi subito fuori di qui. Ma che diavolo vi succede? Stavo scherzando! Possibile che non capite quando uno scherza? Ah ah ah. Miseria schifosa, tiratemi fuori di qui! Aprite se non volete che vi schiacci la testa. Mamma!
FRAU BLÜCHER: Nein!
MOSTRO: Mmm!
DR. FRANKENSTEIN: Ehilà, bellissimo. Sei veramente un gran bel ragazzo, lo sai? La gente ride di te, la gente ti odia, ma perché ti odia? Solo perché è invidiosa! Guardate che amore di viso, e che sorriso simpatico. Vuoi che alluda alla tua forza fisica adesso? Tu vuoi che io decanti la potenza dei tuoi muscoli? Tu hai diritto al tuo posto nell'olimpo degli dei, tu sei un dio! E ascoltami bene: tu non sei cattivo, tu sei buono!
MOSTRO: Aaah.
DR. FRANKENSTEIN: Sei così caro e buono, sei l'angelo della casa, sei tu l'amore di mamma e io voglio che il mondo sappia, una volta per tutte e senza nessun dubbio che noi lo amiamo. Io ti voglio insegnare, ti farò vedere come si cammina, si parla, ci si muove, si ragiona. Uniti, tu ed io daremo il più grandioso, essenziale contributo alla scienza dalla creazione del fuoco!
INGA: Dottor Frankenstin, lei sta bene?
DR. FRANKENSTEIN: Il mio nome è Frankenstein!

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PRESENTATORE: Illustri colleghi, signore und signori. Stasera ho il piacere und privilege di voi presentare un uomo cui sua famiglia una volta ha avuto grande fama und grande infamia. Und ora posso voi presentare Doktor Baron Friedrick von Frankenstein.
DR. FRANKENSTEIN: Stimati colleghi scienziati... ziati... E neurochirurghi. Signore, signori. Alcune settimane fa, dopo essermi basato in molti anni di professione su tradizioni conservatrici e sulla realtà scientifica, come chiunque di voi, ho iniziato un esperimento di... io stesso esito a menzionarlo, di rianimazione di tessuti morti.
PUBBLICO: Ah! Ah! Ah!
DR. FRANKENSTEIN: Ciò che ho da offrirvi potrebbe rappresentare la chiave dell'immortalità. Signore e signori, lasciate che vi presenti, per il vostro piacere intellettuale e filosofico... la creatura!
PUBBLICO: Aaah!
DR. FRANKENSTEIN: Restate ai vostri posti! Restate ai vostri posti, vi prego! Non siamo bambini, siamo scienziati. Vi assicuro che non c'è nulla da temere. Per primo vorrei proporre alla vostra attenzione un'interessante dimostrazione delle principali funzioni neurocerebrali, moto e coordinazione. Cammina, tacco e punta!
PUBBLICO: Oooh!
DR. FRANKENSTEIN: All'indietro!
PUBBLICO: Oooh!
INGA: Oh!
DR. FRANKENSTEIN: Signore e signori, finora avete visto la creatura esercitare la semplice meccanica dell'attività motoria, ma per ciò che state per vedere dobbiamo entrare in silenzio nel regno del puro genio.
PUBBLICO: Oooh!
DR. FRANKENSTEIN: Signore e signori, madames et monsieurs, Damen und Herren, da ciò che era una volta una massa di tessuti privi di vita, vi presento ora un colto, sofisticato, dandy di città. Luci!

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DR. FRANKENSTEIN: If you're blue and you don't know Where to go to, why don't you go Where fashion sits?
MOSTRO: Puttin' on the Ritz!
DR. FRANKENSTEIN: Different types who wear a day coat Pants with stripes or cutaway coat
Perfect fits.
MOSTRO: Puttin' on the Ritz!
DR. FRANKENSTEIN: Dressed up like a million dollar trouper, Trying mighty hard to look like Gary Cooper.
MOSTRO: Super-Dooper.
DR. FRANKENSTEIN: Come lets mix where Rockefellers, Walk with sticks or umberellas, In their mitts.
MOSTRO: Puttin' on the Ritz! Aaah!
PUBBLICO: Oooh!
DR. FRANKENSTEIN: Niente, non è niente ti dico. Un, due, tre e quattro... Per l'amor del cielo muoviti, vuoi farmi fare la figura del buffone? Vi prego, vi prego! Per la vostra incolumità, non lo umiliate! Stai buono, hai capito? Non ti lascerò distruggere il mio lavoro. Come tuo creatore ti ordino di smetterla!
MOSTRO: Aaah! Aaah! Aaah! Aaah!

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DR. FRANKENSTEIN: Incatenato. Incatenato come una belva in cattività.
INGA: Dottore, mi sento avvilitissima.
DR. FRANKENSTEIN: C'è una sola risposta. Se riuscissi a trovare il modo di neutralizzare il suo equilibrio cerebro-spinale, mia cara, sarebbe il ritratto della salute. Ma come? Come, prima che sia tardi.
INGA: Oh, Frederick, se solo in qualche modo potessi..
DR. FRANKENSTEIN: Eh...
INGA: ... alleviare il peso di tue delusioni...
DR. FRANKENSTEIN: Eh... eh... eh...
INGA: ... se io trovassi modo di consolare...
DR. FRANKENSTEIN: Eh... eh... eh...
INGA: ... tutte tue sofferenze, se io potessi, io mi prenderei tutto tuo pene. Oh!
FRAU BLÜCHER: Doktor, è arrivato... doktor?
DR. FRANKENSTEIN: Che cosa c'è?
FRAU BLÜCHER: Doktor, ma dov'è? Mi scusi, mentre era fuori è arrivato questo telegramma.
DR. FRANKENSTEIN: Credevo di averle detto di non interrompermi mai mentre sto lavorando.
FRAU BLÜCHER: Mi scusi Doktor, ho ritenuto che questa fosse urgente. Vede, la sua fidanzata potrebbe arrivare in qualsiasi momento.
DR. FRANKENSTEIN: Cosa? Elizabeth qui stanotte?
FRAU BLÜCHER: Sì. Vado a preparare una camera subito. Le consiglio di mettersi una cravatta.

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ELIZABETH: Caro!
DR. FRANKENSTEIN: Cara!
ELIZABETH: Sorpreso?
DR. FRANKENSTEIN: Sorpreso.
ELIZABETH: Mi ami?
DR. FRANKENSTEIN: Se ti amo... Beh... vieni a letto.
ELIZABETH: Caro!
DR. FRANKENSTEIN: Hai viaggiato tutto il giorno, devi essere molto stanca. Lascia che paghi l'autista.
IGOR: Cara!
ELIZABETH: Che?
IGOR: Sorpresa?
ELIZABETH: Io? Sì.
IGOR: Mi ami?
ELIZABETH: Beh...
IGOR: Bene, vieni a letto.
DR. FRANKENSTEIN: Cara?
ELIZABETH: Sì.
IGOR: Silenzio, non diamo nell'occhio.
DR. FRANKENSTEIN: Pronta?
ELIZABETH: Sì, credo... sì. Credo di essere un po' stanca dopotutto.
DR. FRANKENSTEIN: Vorrei presentarti ai miei assistenti: Inga e Aigor.
ELIZABETH: Molto lieta... molto lieta.
DR. FRANKENSTEIN: Questa è la mia finanziata Elizabeth.
INGA: Oh, sono felice di la conoscere finalmente.
DR. FRANKENSTEIN: Finanziaria.
ELIZABETH: Mi scusi, carina, che cos'è che fa esattamente con lui?
INGA: Beh, io assisto dottor Frankenstein in laboratorio, facciamo discussioni intellettuali, insomma. Ce ne stavamo facendo proprio una stupenda mentre lei stava arrivando qui.
DR. FRANKENSTEIN: Lascia, lascia perdere che facevamo.
ELIZABETH: Perché?
DR. FRANKENSTEIN: Aigor, vuoi aiutarmi a portare queste due.
IGOR: Certo, lei porta la bionda e io questa qui col turbante.
ELIZABETH: Oh...
DR. FRANKENSTEIN: Smettila, parlavo delle due valigie.
IGOR: Sì, padrone.
DR. FRANKENSTEIN: Signore, entriamo.
IGOR: Sarà una lunga notte, se le occorre aiuto con le ragazze...
DR. FRANKENSTEIN: Dentro!
GUARDIA: Ah! Ah! Ah! Ora tu restare tranquillo. Ja. Perché noi due amici. Vero?
MOSTRO: Mmm.
GUARDIA: Cordiali e carini. In accordo come vecchi amici. Eh.
MOSTRO: Mmm.
GUARDIA: Cos'hai, paura di questa fiammella? Non può farti male, vedi, ah ah ah!
MOSTRO: Mmm.
GUARDIA: Strano mostro che sei. Eh, mamma aveva ragione. Bambini non devono mai giocare con fuoco, giusto? Se no si fanno la bua. Aaah!

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CITTADINI: Andiamo! Morte Mostro! Andiamo! A morte Mostro. Uccidere Mostro!
ISPETTORE KEMP: Alt! Alza. Un sommossa è un brutta cosa, brutta, und io dico che è arrivato momento di ne fare una!
CITTADINO: Ammazziamo mostro!
ISPETTORE KEMP: Cielo testimone di me. Alza. [Lui maledirà giorno in cui fu battezzato Frankenstein].
CITTADINI: Cosa?
ISPETTORE KEMP: Io ho detto: lui maledirà giorno in cui fu battezzato Frankenstein.
CITTADINI: Yeeh!

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DR. FRANKENSTEIN: Libero. È libero in giro, sai che cosa significa?
ELIZABETH: Caro non devi torturarti così.
DR. FRANKENSTEIN: Immagino che tu abbia ragione.
ELIZABETH: Ma certo che ce l'ho. Ora vieni a me, da bravo.
DR. FRANKENSTEIN: Cosa farei senza di te?
ELIZABETH: La tua camera è in fondo al corridoio in caso avessi paura durante la notte?
DR. FRANKENSTEIN: Beh sì, ma io ecco, pensavo che stanotte, date le circostanze, potrei... stare qui con te.
ELIZABETH: Forse tu mi vorresti così, adesso? Non vedi che gli esponsali sono così vicini che quasi li puoi toccare?
DR. FRANKENSTEIN: Sì.
ELIZABETH: Non così. Aspettare, solo un pochettino ancora quando potrò darti tutta me stessa senza esitazioni, quando potrò essere totalmente, apertamente, legalmente tua.
DR. FRANKENSTEIN: È duro il dilemma.
ELIZABETH: Anche tu sei un duro.
DR. FRANKENSTEIN: Sì, forse hai ragione.
ELIZABETH: Certo che ho ragione, io ce l'ho sempre. Ora dammi il bacino della buonanotte. Niente lingua. Buonanotte caro. Buonanotte gioia. Ti amo, mi ami? Ti amo dolcezza, dormi bene tesoro. Buonanotte, sogni d'oro, amore mio.

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MOSTRO: Mmm!
ELIZABETH: Il brando fiammeggiante dal suo fodero estrarrà, e il verbo trionferà, ta ta ta ta ta. Gloria, gloria, alleluia. Gloria, gloria, alleluia. Glo... Aaah!
MOSTRO: Mmm.
ELIZABETH: Dove sono? Aaa! Lei... lei... lei chi è, che... che cos'è, cosa vuole, cosa vuole farmi?
MOSTRO: Mmm.
ELIZABETH: Si calmi, non ho paura di lei. Quanto vuole per lasciarmi andare, mio padre è molto ricco con quei soldi lei avrà tutto il mondo ai suoi piedi. Senta, devo essere assolutamente di ritorno alle undici e mezza, aspetto una telefonata molto importante.
MOSTRO: Mmm.
ELIZABETH: Parli, parli, perché non parla? Oh, mio Dio. Oh, no, no, non può fare sul serio. Ma io sono ve..., sono ve... Oh, mio Dio, Schwanzstück! Ma... ma... ma io sono fidanzata, io... io sono sempre stata... sono sempre... sempre... se... se... Sempre libera degg'io folleggiar di gioia in gioia! Voglio far sempre la... la... larallallallallà.
MOSTRO: Mmm. Mmm.
ISPETTORE KEMP: Shhh!
ELIZABETH: Beh? Non dici niente?
MOSTRO: Mmm. Mmm.
ELIZABETH: Sei incorreggibile.
MOSTRO: Mmm.
ELIZABETH: Adoro questa tua lampo.
MOSTRO: Mmm.
ELIZABETH: D'accordo, il mio numero fortunato è sempre stato il sette. Su, vieni qui, mio focoso mostro.
MOSTRO: Mmm.
ELIZABETH: Che c'è?
MOSTRO: Mmm.
ELIZABETH: che ti prende?
MOSTRO: Mmm.
ELIZABETH: È questa musica?
MOSTRO: Mmm.
ELIZABETH: Probabilmente è in qualche casa vicina, niente di cui preoccuparsi. Ma dove vai? Voi maschi siete tutti uguali, sette, otto, in fretta, in fretta e poi di corsa dagli amici a parlare e a vantarsi. È meglio che tieni la bocca chiusa. Oh, credo di amarlo. Oh!

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INGA: Oh! Guardate, lui ritorna. È la musica, continuate a suonare per favore, è la musica, è la musica che lui fa tornare qui! Coraggio, vieni! vieni, forza, che ce la fai! forza, forza che ce la fai! vieni, coraggio che ce la fai, ce la fai, ah, dai!
DR. FRANKENSTEIN: Non lo toccate! Vuole farcela da solo. Forza! Coraggio! Dai! Puoi farcela! Ti prego, creatura mia!
MOSTRO: Aaah.
DR. FRANKENSTEIN: Presto, reggetelo! Tutti i preparativi per il trasferimento sono stati fatti?
INGA: Sì, dottore.
IGOR: È proprio sicuro di volerlo fare?
DR. FRANKENSTEIN: È la sola cosa che può salvarlo ora.
IGOR: Si rende conto che rischia la vita di ambedue?
DR. FRANKENSTEIN: Sì.

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IGOR: Stacco tutto.
INGA: Come faccio a sapere quando sono fatti?
IGOR: Il dottore ha detto di farli andare per quindici minuti, né un secondo di più, né uno di meno.
CITTADINI: Uccidiamolo! Uccidiamolo!
INGA: Quanto manca?
IGOR: Ancora due minuti.
ISPETTORE KEMP: Ein, zwei, drei! Eeeh! Ein, zwei, drei! Eeeh! Ein, zwei, drei! Eeeh!
INGA: Che succede?
IGOR: Non lo so.
INGA: Quanto manca ora?
IGOR: Ci siamo quasi.
INGA: Oh mio Dio, sono i paesani. No! Mancano solo sette secondi, vi prego! No! No! No!
MOSTRO: Mettete giù quell'uomo!
I CITTADINO: Mostro che parla.
II CITTADINO: Questo non possibile.
I CITTADINO: E invece sì.
MOSTRO: Ho detto: mettete giù quell'uomo.
ISPETTORE KEMP: Ma chi crede lei di essere per dare ordini a questa gente und perfino a me.
MOSTRO: Io sono il Mostro.
ISPETTORE KEMP: Sì, io vedo bene, vedo, lei è Mostro.
MOSTRO: Tutta la gente ha avuto per me sempre odio e disprezzo. Guardavano il mio viso e il mio corpo, e correvano via inorriditi. Nella mia solitudine avevo deciso che se non riuscivo a suscitare l'amore che profondamente agognavo avrei suscitato paura. Io vivo perché questo povero caro genio squinternato mi ha dato la vita. Soltanto lui mi considerava come qualcosa di bello e poi, quando gli sarebbe stato facile rimanere al sicuro, egli ha usato il suo corpo come fosse una cavia, per darmi un cervello normale e un modo più sofisticato e civile di esprimermi.
ISPETTORE KEMP: Beh, questo naturalmente crea un situazione tutta diversa, tutta. Quale capo di questa comunità, questa, voglio essere primo a lei offrire mia mano di amicizia, mano.
MOSTRO: Grazie.
ISPETTORE KEMP: Non c'è assolutamente di che, ma ora andiamo tutti a casa mia, tutti, per un pezzo di pan di Spagna, und poco di vino, und, cazzen... Tutti fare baldoria!

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DR. FRANKENSTEIN: Lallallalà. Lirallallà. Salve, signora Frankenstein.
INGA: Signora Frankenstein, che magnifico nome.
DR. FRANKENSTEIN: Oh, cara.
INGA: Non ti spogliare ancora.
DR. FRANKENSTEIN: Come?
INGA: Mi spoglio prima io.
DR. FRANKENSTEIN: Ah! Ah! Ah! Dirindadà, dirindadà. Non mi spoglio cara, sei contenta?
INGA: Puoi cominciare, arrivo subito amore.
ELIZABETH: Larillalà. Larallallàlalà. Larillaà... Lariralà. Tesoro? Tesoro, spero che tu non abbia trovato la festicciola da papà troppo noiosa, voglio dire, l'ha fatta per te, voleva farti piacere, dì che t'è piaciuta.
MOSTRO: Mm mmm.
ELIZABETH: Caro, ti sei cambiato? Ho messo uno stipetto nel bagno apposta per le tue camicie, l'altro è solo per le mutandine e i calzini sudici. Arrivo. Ah!
MOSTRO: Mm mmm.
DR. FRANKENSTEIN: Mmm, mmm.
INGA: Mmm, il sentimento è reciproco. Lo sai, c'è un mistero per me, una cosa che ho sempre voluto ti chiedere riguardo all'operazione. Quando tu ha fatto scambio, mostro ha avuto parte di tuo stupendo cervello ma tu che cosa hai avuto di lui?
DR. FRANKENSTEIN: Mmm!
INGA: Oh no, non posso credere, oh! Oh! Oh! Sempre libera degg'io, folleggiar di gioia in gioia...


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UN VENERDI' DA LEONI (talismano Rebelde)

Era 2 settimane che non tornavo a Genova, non assaporavo l'odore della salsedine e la puzza di alcol (...nelle notti d'estate), sono queste le sensazioni che rendono dolce il ritorno a casa...poi...all'imporvviso...l'incoscienza!!!


La serata inizia tranquilla verso le 2230 passo a prendere la Patri e alle 23 passate siamo nei vicoli, incontriamo Diso, Luigi ed il Gobbo (diretti al soprasotto...ma sarebbero tornati...) e dopo averli salutati ci dirigiamo nella movida dei vicoli, l'atmosfera è quella giusta, il freddo pungente dell'inverno genovese viene stemperato dal'alcol e dal calore umano. Raggiunti Fabio, Fomes (Conte de) ed il talismano (rigorosamente in minuscolo in quanto cittadino di serie b marchiato a fuoco dalla vergogna) si inizia a gozzovigliare nella migliore tradizione locale...poi...all'improvviso...l'incoscienza:
il talismano chiede se qualcuno ha 5 euro di fumo, Fabio gli chiede per chi sono il talismano prova a mentire dicendo che ha voglia di farsi una canna da solo, ma il Bomber è scaltro non cade nel tranello e convince il talsimano a dire la verità: il fumo è per l'omosex (parole testuali del talismano...il riferimento si ritiene sia a Mariano), Fabio deluso sgrida il talismano come un nerboruto padre farebbe con suo figlio...poteva finire qua...poi...all'improvviso...l'incoscienza: qualcuno (non faccio nomi visto il giro di vite del governo in materia) dice al talismano se tu giri una canna quello che rimane (indicativamente 5 euri) te lo puoi tenere. All'inizio il tali è estremamente maldestro ed inefficace nella sua azione di crematura, io e la Patri decidiamo di andare a prendere da bere al Roger quando torniamo la scena che ci si para davanti agli occhi è delle peggiori: il talismano a 90° che facendosi luce col cellulare cerca il prezioso cioccolato che si è fatto cadere dalle mani. Io, la Patri ed il Conte non riusciamo a smettere di ridere, Fabio sempre più intesito riprende il talsimano (che ad un certo punto dice:"visto che non riuscirò a portare a casa il fumo spero almeno di portare a casa la pelle...") poi arriva un pazzo sconosciuto che inizia ad insultarlo a mostro. Comunque l'atmosfera è sempre positiva archiviato questo piccolo incidente ci dirigiamo in piazza delle erbe dove raggiungiamo la Sabri, Laura, Roby, Guia and so on...io e Fomes ci mettiamo a rimembrare i nostri 18 anni (che bei momenti....ancora + bello è che 10 anni dopo sono ancora vivo....SIAMO SOLO NOI!!!!) a quel punto si parano davanti a me le stanche membra del talismano e gli faccio questa domanda:"Tu tali come eri a 18 anni?"...ancora una volta...all'improvviso...l'incoscienza: il talismano con fare bellicoso:"Perchè a te che cazzo te ne frega?" io allibito non reagisco pensando che comunque la carità cristiana ha un suo perchè...Fomes viene in mio soccorso dicendo:"tali come stai? Ti ha fatto una domanda, rispondi" ed il tali:"ma anche te che cazzo vuoi?"...resosi conto che oramai la situazione era compromessa...il tali si è dato alla macchia...

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NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!QUESTO NON POSSO ACCETTARLO!!!


PADRE,PRENDI ME!!!PRENDI ME!!!!






http://launchtoday.it.launch.yahoo.com/player/default.asp?cid=509&sx=default%2Exml&vid=26809300&tw=nw&redirectURL=%2Fmusicvideos%2F&referer=undefined


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mercoledì, febbraio 08, 2006

In macchina con Capurro...

Io: "Gì, cosa fai questo weekend?"
G: "Mah, pensavo di passarlo dando la caccia al maniaco dell'ascensore.
Lo prendo, lo frollo, lo lego per i piedi alla mia moto e lo porto in questura"

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martedì, febbraio 07, 2006

Sti fatti der giorno


prima che qualcuno possa pensare che sia diventato una persona seria,pubblico un pò di foto prese dalla realtà quotidiana




Intanto inizio con un omaggio ad una persona che ha dovuto lasciare la propria gente per raggiungere un sogno....





per poi continuare con l'immagine più bella che,in questi tempi,sembra una merce rara...l'integrazione




e pensando alle minoranze,è bello vedere che il comune prepara ascensori per gli invalidi



invalidi....mmm...magari hanno conosciuto quella furia omicida di Gigi...tra l'altro...Gigi non sarà una macchina da guerra solo per curare gli affari familiari???procurando clienti..



e tutta questa violenza,come sarà nata?eppure,è cresciuto in un contesto sano....ce lo vedo da piccolo leggersi un Topolino



sarà stato quello...beh..confidiamo nelle generazioni future....per esempio oggi,in una classe di un corso della regione pieno di pargoli ma un pò "birbanti" equadoregni..



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lunedì, febbraio 06, 2006

Il fatto del giorno

La rivolta del mondo musulmano
contro le vignette: la cronologia

ROMA - Le caricature del profeta Maometto, apparse quattro mesi fa su un quotidiano danese, hanno suscitato proteste, in alcuni casi violente, in molti Paesi musulmani. Ecco una breve cronologia di quanto è accaduto dal momento della pubblicazione ad oggi.

- 30 settembre 2005: l'Jyllands Posten, il più diffuso quotidiano danese, pubblica 12 caricature sotto il titolo 'I volti di Maometto. I rappresentanti musulmani in Danimarca chiedono il ritiro delle vignette e le scuse ufficiali.

- 12 ottobre 2005: il caporedattore dell'Jyllands Posten riceve minacce di morte.

- 14 ottobre: più di 1.000 musulmani manifestano a Copenaghen.

- 20 ottobre: 11 ambasciatori dei Paesi musulmani, in visita a Copenaghen, protestano davanti all'ufficio del primo ministro liberale Anders Fogh Rasmussen, che si rifiuta di riceverli.

- 29 dicembre: la Lega Araba condanna le vignette definendole un'attentato contro la santità delle religioni, del profeta e dei valori dell'Islam.

- 5 gennaio 2006: Accordo tra la Danimarca ed il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, per la distribuzione, nei Paesi arabi, di una lettera di Rasmussen che, pur difendendo la libertà d'espressione, condanna 'tutte le azioni volte a demonizzare alcuni gruppi in virtù del credo e dell'appartenenza etnica'.

- 10 gennaio: Magazinet, un giornale cristiano norvegese, pubblica le caricature in nome della 'libertà d'espressione'. Due giorni più tardi il redattore capo del giornale dichiara d'aver ricevuto minacce di morte.

- 21 gennaio: l'Unione internazionale dei saggi musulmani, dal Cairo, di invitare tutti i musulmani del mondo a boicottare prodotti e attività danesi e norvegesi.

- 26 gennaio: l'Arabia Saudita richiama il proprio ambasciatore a Copenaghen. Il gruppo danese-svedese Arla Foods segnala i primi danni economici seguiti al boicottaggio dell' Arabia Saudita che si sta estendendo a Kuwait, Emirati Arabi, Giordania e Maghreb.

- 29 gennaio: Rasmussen dichiara che il governo in nessun caso ha influenza sui mezzi di comunicazione e che né l'esecutivo né lo Stato possono essere ritenuti responsabili

- 30 gennaio: i paesi scandinavi annunciano misure per proteggere i propri cittadini in Medio Oriente. Il giornale Jyllands Posten presenta le proprie scuse ai musulmani

- 31 gennaio: anche il giornale norvegese Magazinet esprime il proprio rammarico per aver l'offesa recata. I ministri degli Interni dei Paesi arabi, riuniti a Tunisi, chiedono al governo danese di 'sanzionare con decisione' gli autori delle vignette - 1 febbraio: molti giornali europei, tra cui il francese France Soir, pubblicano, in nome della libertàdi stampa,le caricature. Marocco e Tunisia vietano la vendita del quotidiano francese, mentre Raymond Lakah, il proprietario franco-egiziano di France Soir, ne licenzia il direttore, per "rispetto per le convinzioni di ogni individuo".

- 3 febbraio: alcuni giornali belgi, fiamminghi e valloni pubblicano tutte o alcune delle vignette 'blasfeme'. A Giakarta circa 300 militanti islamici fanno irruzione nell'ambasciata di Danimarca. Mentre Hamas condanna le vignette, nei Territori le proteste sfociano in violenze aperte.

- 4 febbraio: l'Unione europea invita i palestinesi a proteggere le sedi europee. Diverse centinaia di militanti islamici incendiano le ambasciate di Danimarca e Norvegia a Damasco. Alcune dozzine di giovani palestinesi cercano di irrompere nella sede Ue di Gaza City. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad annuncia ritorsioni contro i paesi occidentali in cui sono state pubblicate le caricature. La polizia siriana blocca alcuni manifestanti in procinto di attaccare l'ambasciata francese a Damasco.

- 5 febbraio: la presidenza austriaca dell'Ue dichiara "inaccettabili" gli attacchi e le minacce contro le ambasciate di paesi scandinavi a Damasco e nei Territori palestinesi. Manifestanti danno alle fiamme l'edificio del consolato danese a Beirut. La Danimarca chiede a tutti i suoi cittadini di lasciare il Libano. Più di 1.000 afghani protestano pacificamente contro i giornali che hanno pubblicato le vignette. Gruppi militanti iracheni minacciano di morte i cittadini occidentali presenti nel Paese.


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giovedì, febbraio 02, 2006

Se non ascoltate lo ZOO DI 105, fatelo.
non ve ne pentirete.

Se ascoltate lo ZOO ma non avete mai visitato il loro blog, fatelo.
non ve ne pentirete.

Se siete dei fan dello ZOO, seguite il blog di Mazzoli, ma, come me, vi eravate persi questo, dateci un'occhiata:
è un giornalista che deve intervistare un caso umano, alla Costanzo/Cucuzza/DeFilippi ecc... ma purtroppo il caso umano ha una voce che gli provoca risate incontrollabili.
da non perdere!

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mercoledì, febbraio 01, 2006

Dresh: full throttle










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