Dungeons and DeCastellis
In un luogo molto lontano, in un tempo molto lontano, due nani ed un orco si stanno avvicinando ad un villaggio; nelle campagne la situazione è tesa e pericolosa, e vige soltanto la legge del più forte...
I due nani sono Eloi, un cubico guerriero di 115 cm per 115 kg di spregevolezza morale, ubriachezza e blasfemia, ed un chierico di nome Axelfoley, accompagnato dal suo onnipresente orco di nome Diop, come il giocatore del Senegal, che gli fa da guardia del corpo, sagrestano, aiutante e quant'altro.
Appena giunti alle porte cittadine, iniziano i problemi per lo strano trio: c'è la guerra tra umani ed orchi, che non sono ovviamente ben visti da queste parti... le guardie acconsentono a farli entrare solo dopo aver ammanettato lo stupido mostro, che mastica la sua rabbia in silenzio.
Si dirigono verso la chiesa, dove si uniscono ad un gruppo di umani: Peuzzz, un taciturno guerriero proveniente dalle aride e desolate terre meridionali, Frankeus P., un chierico-guerriero potente e vestito griffato, ma intriso di spocchia e cinismo, e Shona Baga, una maga originaria delle esotiche terre d'oltremare, laiderrima e di costumi sessuali perversi, per cui Frankeus stravede da tempo.
Sono stati tutti convocati dal prete del villaggio, che gli chiede di indagare su una strana crepa nel muro alle spalle dell'altare, e che nasconde in realtà un cunicolo che si perde nel sottosuolo: Eloi chiede al prete "minchia, ma questo è un eco-mostro! lo hai condonato?", quindi i sei si addentrano nell'angusto corridoio, a due a due, fino a che non si imbattono in una sezione crollata che blocca tutto il passaggio.
Le pietre crollate sono parecchie e pesanti, e per liberare il passaggio è necessaria la forza bruta dell'orco; l'unico a non essere d'accordo è Frankeus, razzista e diffidente come al solito, ma Diop viene liberato, e dopo qualche ora di sbattone ("borghesi di merda, è sempre il sottoproletariato che viene sfruttato come forza-lavoro e se la piglia nel culo" sbuffa l'orco, che è iscritto alla FIOM) riesce a creare un varco sufficiente per far passare una persona... da cui viene fuori un inquietante rumore di unghie che ticchettano sulla pietra!
Axelfoley rende luminescente una pietra e la getta nel varco... scoprendo che quattro vermi-jena di due metri e mezzo l'uno si stanno dirigendo di gran carriera verso di loro.
Frankeus è il primo a reagire, proponendo una soluzione trash: "usate il culo dell'orco per tappare il buco!"; il chierico-guerriero gongola all'idea degli orridi vermi che si fanno largo nell'orifizio anale del povero Diop, che gli lancia un'occhiata carica d'odio e sfodera il suo maglio, pronto a combattere, imprecando "che giornata di merda, mannaggia al clero"; il codardo nano Eloi, facendo finta di niente, si defila in secondo piano lasciando spazio agli altri, mentre Baga Shona, dalla seconda fila, è pronta a scagliare i suoi magici dardi infuocati; Peuzz e Axelfoley sono anche loro pronti a combattere: il nano è il più lesto a farsi avanti, ma viene subito inculato dall'aculeo avvelenato di un vermazzo, che si infila tra le maglie della corazza nanica fatta da sua nonna (nonna nana tutta tana) e lo lascia esanime al suolo, paralizzato.
L'orco invoca rabbiosamente il proprio Dio e si lancia contro i vermoni, facendone fuori due in breve tempo, mentre gli altri due periscono sotto i colpi dei magici dardi della abbagasciatissima maga; i cinque si inoltrano nella tana delle bestiazze, dopo essersi sincerati che Axelfoley non è in pericolo di vita, e dopo aver sconsigliato l'orco dal banchettare con i cadaveri dei vermazzi, e scoprono una curiosa incisione con una filastrocca di tenore vagamente omosessuale a proposito dei passatempi dei satiri, di cui ovviamente non capiscono una sega.
Molto più apprezzato è il ritrovamento di un bel gruzzoletto di monete di vario tipo, piuttosto malconce dopo essere state digerite dai vermi, ma ancora valide: "queste ce le beviamo all'osteria!", ed è entusiasmo generale.
Escono quindi dal tunnel parecchio ringalluzziti, dopo aver atteso che Axelfoley si ripigli dall'avvelenamento, ma subito ci sono nuovi problemi in vista: il prete è contento dell'esito della loro ricerca (e dal fatto che si pappa un buon numero di monete come obolo), ma non approva il fatto che l'orco sia stato liberato; approva ancor meno il fatto che il bestione, dopo aver fatto il muratore, aver rischiato di ritrovarsi due metri di verme nell'ano e aver pure fatto il grosso del lavoro di disinfestazione, ora non ha più la minima intenzione di farsi ammanettare di nuovo.
La situazione è tesa, e il gruppo si divide: l'orco, brandendo il maglio da guerra, invita il prelato a mettergli personalmente le manette, ghignando "vieni, prete, vieni nella valle di lacrime, che ti faccio conoscere il tuo Dio"; il borioso Frankeus è soldato ma anche chierico, quindi fedele al ministro del suo culto e offeso per il comportamento blasfemo del bestio, e per di più gli stanno largamente sul cazzo gli orchi in generale e questo in particolare: quindi lo insulta a più riprese, invitando il prete a chiamare le guardie cittadine per farlo fuori; l'altro umano Peuzz lo spalleggia, mentre la maga, atea e senza Dio, se ne sbatte altamente della questione e inganna il tempo infilandosi svariati oggetti sacri nella vagina; Axelfoley, nonostante il nome di merda, è quello con più saggezza e buon senso, e cerca di placare gli animi cercando un accomodamento onorevole.
La situazione però precipita, quando interviene Eloi:
"PRETE, LASCIA STARE IL MIO ORCO E PENSA AL TUO PORCO!!!".
La bestemmiona in chiesa è davvero troppo per il prelato, che chiama le guardie cittadine: l'orco ormai inferocito si scaglia contro di loro pronto al corpo a corpo, ma una pioggia di frecce lo inchioda immediatamente a terra, quasi morto: "celerini di merda, servi del potere, braccio armato del regime giudo-pluto-clerico-fascista", sono le sue ultime parole prima di perdere i sensi.
Il chierico sana le sue ferite alla meno peggio, ma il bestio finisce comunque legato ad un palo al centro della piazza, con 6 guardie a fargli da carcerieri, mentre la folla lo irride ed il vigliaccherrimo Frankeus gli sputa pure in faccia; Diop mastica amaro, pregustando il giorno in cui avrà la sua vendetta, in questa vita o nell'altra... se non lo fanno fuori, prima o poi lo dovranno pur slegare!
Rassicurati sul fatto che le guardie impediranno il linciaggio dell'orco, i cinque avventurieri rimasti si dirigono all'osteria "il CVIII" per togliersi di dosso la stanchezza di una giornata intensa, con l'aiuto di numerosi boccali di svariate bevande alcoliche: l'ubriachezza dilaga in men che non si dica, e la notte passa veloce, tra canti sguaiati, sesso, droga e rock and roll, nonché clamorosi due di picche che Frankeus prende a ripetizione dalla Baga Shona, che (da brava stronzaccia lercia) la da' via con grande liberalità a tutti, ma a lui la fa solo annusare.
Si svegliano all'incirca a mezzogiorno con un clamoroso raviolo post-sbronza in testa, disturbati dal suono di numerose bussate alla porta: sono le guardie cittadine, che gli impongono di recarsi dal Sindaco.
Informato delle vicende del giorno prima, il politico è piuttosto incazzato con gli stranieri amici dell'orco, e gli lascia una semplice scelta: essere giustiziati, o dirigersi verso le montagne ad un giorno di distanza, accompagnati dai tre umani, per combattere nelle scaramuccie che vedono coinvolti l'esercito umano da una parte e quello orchesco dall'altra.
La mignottazza maga cerca di blandire il sindaco offrendogli una cavalcata gratis, ma è tutto inutile.
I nostri eroi, quindi, si rassegnano all'ovvia conclusione, e dopo aver fatto la spesa al supermarket etnico di Via Avio si dirigono mestamente verso i monti: usciti dalla città, Axelfoley sta per slegare Diop, che però gli risponde chiaramente "se mi sleghi adesso, prima al guerriero-chierico gli scendo le mani sulla faccia, e poi ritorno in città a dare la caccia a qualche guardia". Detto-fatto, l'orco rimane legato, almeno finché non avrà sbollito la rabbia.
La giornata scorre via tranquilla e noiosa, ma proprio al momento di accamparsi arriva l'imprevisto: due orchi erano appostati in un boschetto ai bordi della strada, e assaltano all'improvviso il gruppetto, colto di sorpresa. C'è bisogno di tutti i guerrieri a disposizione, e quindi Axelfoley libera Diop; l'orco, finalmente libero di sfogare l'eccesso di testosterone accumulato, fa letteralmente il culo a striscie ai suoi due simili, che ammazza a suon di pattoni in men che non si dica... ma non c'è tempo per i festeggiamenti, perché si sa che gli orchi non è che siano particolarmente condiscendenti e disposti al perdono: c'è un conto in sospeso con Frankeus, da saldare a calci in culo.
Gli altri si fanno da parte per lasciare che i due si sbrighino la questione da soli... inopinatamente, però, la maga Shona, che in quanto gran baldraccone tende a non farsi mai i cazzi suoi, pensa bene di intervenire lanciando un dardo magico contro l'orco; questo però è di ben altra consistenza rispetto a un verme di caverna, ed è di gran lunga troppo cattivo, incazzato e stanco per soccombere con così poco: la geniale mossa ha il solo scopo di attirare sulla maga l'ira funesta del bestio.
Il confronto è impari, perché la ninfomane di merda pesa si e no come un alluce del suo avversario, che per conto suo non è che sia particolarmente cavaliere; in men che non si dica si consuma la tragedia, e l'orco sminchia il troione spappolandola con un solo colpo di clava.
Tutto si è svolto troppo in fretta perché Frankeus potesse intervenire... "Hai ucciso la mia troia!!!", grida disperato, e si avventa contro l'orco: il confronto è breve, il bestio è ancora debole e ferito, e l'uomo è accecato dall'odio; abbatte a terra il suo avversario, ma all'ultimo momento, anziché dargli il colpo di grazia, si limita a stordirlo con un colpo di piatto sulla nuca.
[TO BE CONTINUED?]
STARRING:
prete, vermi, guardie, orchi, e più in generale tutto l'Universo: The Fomes
Frankeus P., spocchioso chierico-mago: Dome e poi Frankie P.
la smandrappatissima Baga Shona: Carlitos
il moderato Axelfoley: Cri
il cubico e spregevole Eloi: io, il Gigo e poi Diso
il taciturno ma fedele Peuzz: il Gheppa e poi Dome
il brutale e stupido orco: Pas e poi io.
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